<html><head></head><body><div style="color:#000; background-color:#fff; font-family:HelveticaNeue-Light, Helvetica Neue Light, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif;font-size:13px"><div dir="ltr" id="yui_3_16_0_1_1453113409645_4377">Altro aspetto da considerare è, visto che non tutti sono praciti di
port-forward, fino a dove ci si dovrebbe spingere nell'aiutare nella
configurazione delle porte o si dovrebbe lasciare che in ogni caso il
proprietario del nodo si attivi autonomamente?</div><div id="yui_3_16_0_1_1453113409645_4376"> </div><div id="yui_3_16_0_1_1453113409645_4413" class="signature">Lipos
</div> <div class="qtdSeparateBR"><br><br></div><div style="display: block;" class="yahoo_quoted"> <div style="font-family: HelveticaNeue-Light, Helvetica Neue Light, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 13px;"> <div style="font-family: HelveticaNeue, Helvetica Neue, Helvetica, Arial, Lucida Grande, sans-serif; font-size: 16px;"> <div dir="ltr"><font face="Arial" size="2"> Il Domenica 17 Gennaio 2016 18:30, Algieri Luca <lipos@ymail.com> ha scritto:<br></font></div> <br><br> <div class="y_msg_container">A Cosenza è da un pò di tempo che discutiamo di internet comunitario,<br>come modo per condividere costi e benefici, o anche come metodo per<br>superare il digital divide che dalle nostre parti è ancora molto presente.<br>Finora gli esempi concreti rimangono l’ Internet condominiale e<br>l’internet solidale, con cui un’associazione noprofit condivide la<br>propria adsl con i soci aderenti anche alla rete Ninux.<br>Con l’avvento della fibra, il cercare di condividere in modo comunitario<br>una connessione a banda larga, è diventato concretamente possibile.<br>Nell’approntare il tutto in attesa di avere la connessione da poter<br>condividere, ci siamo imbattuti in una richiesta, legittima, a cui non<br>avevamo pensato.<br>Un nodo della rete, che voleva aderire alla condivisione della<br>connettività, ha da poco installato delle telecamere di sicurezza alle<br>quali vorrebbe accedere anche dall’esterno di Ninux.<br>Avendo un dvr con dynamic dns già configurato, la necessità era quella<br>di aprire 2 porte sul modem, porte di uso comune e che verrebbero così<br>ad essere utilizzate in modo esclusivo.<br>Effettivamente, condividendo i costi della connettività, anche i servizi<br>andrebbero condivisi e tra i servizi sicuramente ci sarebbero la<br>disponibilità dell’apertura di un certo numero di porte, per poter<br>impostare servizi esterni.<br>A questo punto l’idea sarebbe quella che, quando si divide equamente<br>spese e banda di connettività, sia giusto mettere a disposizione, dei<br>nodi partecipanti, un certo numero di porte, rese tra quelle non<br>registered, assegnate e forwardate verso il nodo a cui sono assegnate,<br>in modo che possa così attivare eventuali servizi che necessitano<br>accesso dall’esterno.<br>A Cosenza tutta l’isola usa il routing a terra e pertanto sul nodo che<br>fornisce l’uscita verso internet, bisognerà impostare il server vpn in<br>modo che assegnino ip statici ai client, poichè il port-forwarding dovrà<br>essere rediretto sulle vpn opportune.<br>Fermo restando che in ogni caso, come per ogni altra cosa in Ninux, il<br>concordare va fatto tra i nodi interessati, voi come affrontereste la<br>questione?<br><br>P.s. Personalmente credo che 10 porte aperte, per nodo, sia un numero<br>sufficiente.<br><br>-- <br>lipos<br><br><br><br></div> </div> </div> </div></div></body></html>