<html>
<head>
<meta http-equiv="content-type" content="text/html; charset=utf-8">
</head>
<body text="#000000" bgcolor="#FFFFFF">
un articolo sul Fatto Quotidiano di oggi che penso vi interessi.<br>
Ne sapete altro?<br>
È un articolo affidabile?<br>
<br>
****************<br>
<br>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%" align="center">A
COLPI DI VIRUS</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%" align="center">Stuxnet,
l’arma segreta Usa per spiare tutti i nostri computer</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%" align="center">di
Carlo Antonio Biscotto, "Il Fatto Quotidiano", 20 feb. 2015</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"><br>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> Ormai è quasi
senso comune: le guerre del futuro si combatteranno con lo
spionaggio elettronico e il sabotaggio dei sistemi informatici.
Nulla a che vedere con la fantascienza. Non sono passati molti
giorni da quando il presidente Obama ha pubblicamente teso la mano
a Silicon Valley, con i cui cervelloni in passato c’era stata più
di qualche frizione, allo scopo di fare fronte comune per il bene
degli Stati Uniti e la sicurezza dei cittadini americani. Per non
parlare delle accuse e contro-accuse di incursioni di hacker tra
Stati Uniti e Russia o tra Stati Uniti e Corea del Nord. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> A tutte le
latitudini ci si sta attrezzando per proteggere i propri sistemi
informatici, per impedire il furto di dati sensibili e per
annientare un potenziale nemico senza sparare nemmeno un colpo di
cannone. La guerra – come tutto il resto – sta lentamente
slittando dal reale al virtuale, dal sudore, merda e sangue alla
distruzione dell’economia del nemico attraverso la manipolazione
dei mercati finanziari. La National Security Agency (NSA) è stata
tra le prime organizzazioni nel settore della sicurezza a
prepararsi ai futuri scenari. Molti studiosi sostengono che da
ormai 15 anni organizza cyber-attacchi che hanno come obiettivo
accademici islamici, aziende specializzate nel settore della
crittografia, enti pubblici e multinazionali di alto profilo. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> A LANCIARE
l’ennesimo allarme sono questa volta i ricercatori russi del
Kaspersky Lab secondo i quali i servizi di sicurezza americani
avrebbero sviluppato un software che consente all’NSA di spiare i
computer nelle case dei cittadini in ogni parte del mondo. Sempre
secondo i ricercatori russi, il nuovo software sarebbe un
gigantesco orecchio in possesso dei servizi di sicurezza
americani, un orecchio capace di “ascoltare” tutto quello che si
dice e si scrive utilizzando dispositivi elettronici. Il nuovo
software potrebbe essere installato su qualunque Pc o tablet, o
smartphone, spiandone e registrandone l’attività senza che il
proprietario se ne accorga. Il Kaspersky Lab, una azienda
informatica specializzata nello sviluppo e nella produzione di
antivirus e sistemi di protezione informatici, non ha fatto
direttamente il nome del Paese che avrebbe sviluppato il
software-spia di nuova generazione: ha chiamato però in causa lo
Stuxnet, il virus informatico creato dal governo USA nell’ambito
dell’Operazione “Giochi Olimpici” avviata da Bush nel 2006: una
ondata di attacchi digitali contro l’Iran. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> Il nuovo
software avrebbe molte analogie con Stuxnet e sarebbe direttamente
riconducibile all’NSA. In sostanza il programma informatico
utilizzerebbe gli stessi sistemi già impiegati da Stuxnet per
penetrare nei computer. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> PER QUESTA
RAGIONE i russi e molti esperti del settore sono giunti alla
conclusione che dietro il software-spia non possa che esserci la
National Security Agency o, comunque, uno dei servizi di sicurezza
degli Stati Uniti. Per evitare polemiche, il Kaspersky Lab ha
indicato il gruppo con il nome di Equation Group per il tipo di
crittografia utilizzata per sferrare i cyber-attacchi. Il gruppo
sarebbe attivo dal 2001, dicono gli esperti, ed è probabilmente
“uno dei più sofisticati del mondo”, è scritto in un rapporto del
Kaspersky Lab. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> Lo stesso
rapporto sottolinea che gli strumenti utilizzati dagli hacker sono
quanto mai complessi e difficili da sviluppare: servono ad
infettare i computer “nemici” rubando i dati e sono progettati in
maniera da renderli praticamente invisibili. La maggior parte dei
virus sono del tipo Trojan e consentono di entrare in un computer,
svuotarlo e distruggere fisicamente il drive. </p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%"> Finora il gruppo
avrebbe utilizzato il software per infettare migliaia o, forse,
decine di migliaia di computer compromettendo le informazioni
personali di altrettante vittime, scrive il Kaspersky Lab, negli
Stati Uniti, in Gran Bretagna, in Italia, in Germania, in Olanda e
in molti altri Paesi. Il software non è stato impiegato solo
contro governi, ma anche contro studiosi e attivisti islamici ,
media, industrie aerospaziali, compagnie energetiche e centri di
ricerca nucleare. Inoltre è stato impiegato contro aziende che
sviluppano software di crittografia, per impedire lo sviluppo di
efficaci contromisure. </p>
<br>
<p style="margin-bottom: 0.35cm; line-height: 115%"> <br>
</p>
<title></title>
<meta name="generator" content="LibreOffice 4.2.7.2 (Linux)">
<style type="text/css">
<!--
@page { margin: 2cm }
p { margin-bottom: 0.25cm; direction: ltr; line-height: 120%; text-align: left; widows: 2; orphans: 2 }
-->
</style>
</body>
</html>