<html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html charset=iso-8859-1"><base href="http://punto-informatico.it/3901906/PI/Interviste/galileo-intel-scopre-arduino.aspx"><style id="article-content">
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</style><title>PI: Con Galileo Intel scopre Arduino</title></head><body style="word-wrap: break-word; -webkit-nbsp-mode: space; -webkit-line-break: after-white-space; "><base href="http://punto-informatico.it/3901906/PI/Interviste/galileo-intel-scopre-arduino.aspx"><span class="Apple-Mail-URLShareWrapperClass" contenteditable="false"><span class="Apple-Mail-URLShareSharedContentClass" style="position: relative !important; " applecontenteditable="true"><div><div id="article" onscroll="articleScrolled();" class="auto-hyphenated" style="-webkit-locale: it; "><div class="page" style="font-family: Palatino, Georgia, Times, 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 1.4; "><h1 class="title">Con Galileo Intel scopre Arduino</h1>
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<p style="font-style: italic; ">Il chipmaker si lancia nell'open-hardware. Migliaia di schede con chip di Santa Clara distribuite a università e centri di ricerca. Punto Informatico intervista Mike Bell, a capo della divisione che ha sviluppato il progetto</p>
<p> </p>
<div class="float left" style="width: 640px; "><div><div><img src="http://punto-informatico.it/punto/20131004/luc_ard01.jpg" alt="" style="width: 640px; float: left; "></div><p style="width: 100%; "></p></div><div style="font-weight: bold; "><h2>Intel Galileo Arduino</h2></div></div>
<!--testo-->
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<div><br></div><div><!--inn-->Roma - Per la prima volta in Europa dopo la sua nomina di maggio, il nuovo CEO di Intel Brian Krzanich sceglie il palco della <a rel="nofollow" href="http://www.makerfairerome.eu/it/" target="_blank">Maker Fair di Roma</a>, la prima in Europa, per un annuncio dal sapore molto poco commerciale: <strong>Intel si lancia nella produzione di schede Arduino</strong>, ovvero quanto di più distante si possa immaginare dall'idea di produttore di CPU quale è il colosso come Santa Clara. L'accordo con Arduino è annunciato sul palco dallo stesso Krzanich assieme a <strong>Massimo Banzi</strong>, vero e proprio papà di Arduino nonché animatore della community sorta attorno alla sua invenzione: la nuova scheda, mostrata sul palco e già testata in un paio di demo per dimostrarne il funzionamento, sarà totalmente open-source. <br><br>L'obiettivo di Intel e quello di lavorare in un settore fino a oggi poco battuto dai suoi tecnici, almeno ufficialmente, ovvero quello della tecnologia <strong>open-hardware</strong> che punta soprattutto alla realizzazione di device embedded o appliance semplici, sfruttando moduli di base a cui connettere sensori e altra elettronica costruita su misura: <img src="http://punto-informatico.it/punto/20131004/luc_ard04.jpg" alt="mike bell" title="Con Galileo Intel scopre Arduino">"Crediamo che dovunque ci sia del computing dovrebbe esserci un chip Intel - spiega <strong>Mike Bell</strong>, vicepresidente Intel a capo della divisione <em>New Device</em>, in una intervista concessa a <em>Punto Informatico</em> - Molta innovazione arriva da quello che potremmo definire il <em>makers' space</em>, ci sono incubatori di tecnologia in tutto il mondo dove moltissime persone costruiscono nuovi device con Arduino e si lanciano verso la creazione di una propria impresa: noi al momento non stiamo giocando le nostre carte in questo settore, ma siamo decisamente interessati a far sì che le persone che costruiscono questi nuovi device possano farlo con la tecnologia Intel".<br><br>L'idea di entrare in questo settore pare decisamente figlia della nuova gestione sotto la guida di Krzanich: <strong>in 60 giorni, parola di CEO, Intel è passata da un proposito sulla carta alle prime board funzionanti</strong>, addirittura pronte per essere donate ai partecipanti alla manifestazione. Il target di <strong>Galileo</strong>, così si chiama la prima scheda Intel Arduino, è molto diverso da quello dei PC o dell'integrazione che fin qui ha fatto la fortuna di Intel: studenti, ricercatori, hacker, startup, fanatici del fai-da-te non sono il "solito pubblico" per Santa Clara, ma evidentemente il chipmaker riesce a scorgere qualcosa in questo comparto che ai più può essere sfuggito.<div><br></div>"Abbiamo già altre board in lavorazione da sviluppare e costruire, lavoreremo a stretto contatto con Massimo Banzi e il team Arduino per capire come contribuire al meglio alla community, senza ostacolare ma anzi provando a costruire qualcosa di fantastico insieme - spiega ancora Bell - L'idea dell'open-source ci aiuta anche a guardare a cosa la community costruirà con gli schemi di questa board, sarà molto utile per noi attingere a questa creatività per comprendere in che direzione muoverci non solo nei prossimi 12 mesi ma anche con l'orizzonte spostato avanti fino a 5 anni da adesso". In altre parole, oltre al fattore sociale che consente a Intel di ritagliarsi un angolo di paradiso contribuendo con la sua tecnologia al lavoro di studenti e centri di ricerca, si riesce a mettere insieme il business con la generosità.<br><br>Tecnicamente, Galileo è di fatto il primo esempio della nuova <strong>tecnologia Quark</strong> <a href="http://punto-informatico.it/3887276/PI/News/intel-alla-carica-dell-ultra-mobile.aspx" target="_blank">appena presentata all'IDF di San Francisco</a> applicato alla vita reale: in particolare il SoC impiegato va sotto il nome di <a rel="nofollow" href="https://communities.intel.com/servlet/JiveServlet/previewBody/21828-102-2-25120/329676_QuarkDatasheet.pdf" target="_blank">Quark X1000</a> (single core da 400MHz), e la scheda mette a disposizione interfacce ACPI, PCI Express, Ethernet, USB, UART, RS-232 e una flash NOR da 8MB programmabile. "Quark ha dei vantaggi di fatto - continua Bell - possiamo scalare rapidamente, aggiungere moduli per ampliarne le capacità, arrivando alla produzione molto più rapidamente che con le nostre altre CPU <em>più grandi</em>: inoltre, è una CPU x86 standard, con la quale funzionano i compilatori standard, i debugger standard. Non fa girare Windows, ma potrebbe. Ma non è un PC, è bene chiarirlo: piuttosto stiamo cercando di creare qualcosa che possa incarnare la prossima generazione del computing".<br><br>Messa così la questione è ancora più chiara: Intel farà sicuramente la felicità di molte università e istituti a cui <strong>si prepara a donare 50mila schede Galileo</strong>, ma soprattutto sarà in grado di acquisire una competenza e un'esperienza notevole per quanto attiene nuovi form factor di device elettronici tipici dell'era del <em>wearable computing</em> o della <em>Internet of things</em>. "Il mio team lavora a molti progetti, nel campo mobile nel quale ho lavorato a lungo (<em>Bell viene da molti anni in Apple e poi in Palm, ndr</em>) c'è molta curiosità: Intel sarà in grado di competere in questo settore? Certo che potremo, il mio compito è quello di trovare le nuove formule in grado di garantire anche remunerabilità. Il mercato mobile non è un capitolo chiuso, la corsa a smartphone e tablet è in corso e non è neppure detto che i form factor attuali siano quelli definitivi per la categoria: ci sarà un'evoluzione, e con i nostri chip saremo in grado di guidarla".<br><br>Come detto, Intel pianifica di donare 50mila schede Galileo ad istituti scolastici (principalmente università) nei prossimi 18 mesi: al momento in Italia è stata selezionata l'<strong>Università La Sapienza</strong> di Roma, ma non è escluso che nel prossimo futuro altri atenei del Belpaese possano unirsi alla lista che al momento conta meno di venti nomi ma che dovrebbe crescere fino a 1.000 strutture coinvolte. <strong>Galileo sarà poi anche in vendita a partire dal tardo autunno</strong>, orientativamente entro la fine di novembre, a un prezzo inferiore ai 60 dollari (non è stato ancora annunciato un prezzo ufficiale).<br><br><em>a cura di Luca Annunziata</em> <!--finn--></div>
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<div>Fonte: <a href="http://punto-informatico.it/3901906/PI/Interviste/galileo-intel-scopre-arduino.aspx">http://punto-informatico.it/3901906/PI/Interviste/galileo-intel-scopre-arduino.aspx</a></div></div><div><br></div><div>--</div><div>LuX</div><div><br></div></div></div></div></span></span></body></html>