<div dir="ltr">Ritornando alla mia idea forse si può far in modo che ogni comune o frazione a rischio sismico installi almeno un sensore che attiva la sirena in modo da avvertire chiunque.<div>Così facendo si limita il numero di sensori rendendo il progetto più realizzabile.</div></div><div class="gmail_extra"><br><div class="gmail_quote">Il giorno 2 novembre 2016 21:28, digitalbyte <span dir="ltr"><<a href="mailto:info@digitalbyte.it" target="_blank">info@digitalbyte.it</a>></span> ha scritto:<br><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Sarebbe interessante arduino + accelerometro oppure raspberry + accelerometro e possibilmente con uscita per eventuale cicalino.<br>
<br>
il telefonino è sempre in mano viene mosso continuamente.<div class="HOEnZb"><div class="h5"><br>
<br>
<br>
Il 02/11/2016 18:43, Claudio Pisa ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Ciao.<br>
L'idea mi ricorda un po' questa:<br>
<a href="http://local.earthquakenetwork.it/?lang=it" rel="noreferrer" target="_blank">http://local.earthquakenetwork<wbr>.it/?lang=it</a><br>
che pero' e' poco "open".<br>
<br>
Clauz<br>
<br>
<br>
On 10/27/2016 05:20 PM, Flavio Brunetti wrote:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">
Non è mia intenzione quella di demoralizzare tale idea, anzi la vedo<br>
come una miglioria ai già presenti<br>
sensori dell'istituto nazionale di geofisica; un mia idea è quello di<br>
creare in ogni cittadina montana a rischio sismico<br>
un ente che in tempo reale comunica continuamente con l'istituto<br>
nazionale di geofisica permettendo con dei semplici allarmi acustici<br>
(come per l'apertura di una diga) l'evento di terremoto ai paesi più<br>
vicini l'epicentro<br>
con lo scopo di abbreviare i tempi di avviso nel caso di scosse di<br>
avvertimento di debole intensità.<br>
Altrimenti l'impresa proposta da Paolo mi sembra alquanto ardua da<br>
realizzare soprattutto su vasti territori.<br>
Spero che altre persone oltre me e Paolo possano dare una buona idea a<br>
questa iniziativa.<br>
Saluti alla lista.<br>
<br>
Il giorno 26 ottobre 2016 21:39, Paolo Mussano <<a href="mailto:pmusso88@gmail.com" target="_blank">pmusso88@gmail.com</a><br>
<mailto:<a href="mailto:pmusso88@gmail.com" target="_blank">pmusso88@gmail.com</a>>> ha scritto:<br>
<br>
Gentili utenti Ninux,<br>
<br>
<br>
non so se è questo il luogo più adatto per esporre quanto segue, ma<br>
vale la pena tentare.<br>
<br>
Come molti di voi sapranno oggi c’è stato l’ennesimo terremoto in<br>
centro Italia, e credo che tale evento sia un buon motivo per<br>
illustrarvi il mio progetto.<br>
<br>
Sono un appassionato di Arduino, e tempo fa mi venne in mente di<br>
abbinare l’elettronica a basso costo al fenomeno dei terremoti. Lo<br>
schema di tutto ciò è relativamente semplice: un arduino, un sensore<br>
di movimento, un gps (o un orologio RTC ben sincronizzato) e un<br>
sistema di comunicazione a distanza (o un ponte radio o un modulo<br>
gsm comunica via sms e/o internet). Ciò moltiplicato per una serie<br>
di tali dispositivi, che distribuiti sul territorio che si intende<br>
monitorare inviano le rilevazioni ad un sistema centralizzato.<br>
Conoscendo a priori la posizione esatta di quei moduli, se almeno 3<br>
dovessero rilevare nello stesso arco temporale una scossa, si può<br>
supporre che è avvenuto un terremoto, e dall’intensità del segnale<br>
ricevuto da arduino anche la magnitudo di tale scossa. Tramite una<br>
triangolazione basata sulla differenza di ricezione della scossa dei<br>
dispositivi possiamo stabilire con buona precisione anche<br>
l’epicentro della scossa.<br>
<br>
Il perché di una tale impresa, che pur essendo economica su piccola<br>
scala, non lo è affatto per vasti territori, scaturisce dal fatto<br>
che si potrebbe rendere open source ed accessibile a tutti il<br>
fenomeno geologico in questione. Inoltre, ed è questo l’aspetto che<br>
più interesserebbe a me personalmente, ci potremmo sincerare<br>
completamente che l’eventuale scossa abbia origini assolutamente<br>
naturali, e non sia frutto invece di intervento umano, ad esempio a<br>
causa di estrazione di gas o minerali sotterranei, come si sospetta<br>
che avvenga negli Stati Uniti (il tasso di incremento annuale dei<br>
terremoti rispetto ai decenni precedenti sembra essere dovuto alla<br>
pratica del fracking).<br>
<br>
Insomma, la mia è una chiamata all’azione, o almeno un’idea per un<br>
nuovo progetto con il nostro amico Arduino. Fatemi sapere se<br>
qualcuno avesse piacere di imbarcarsi in tale impresa.<br>
<br>
<br>
Saluti,<br>
<br>
Paolo.<br>
<br>
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Roma mailing list<br>
<a href="mailto:Roma@ml.ninux.org" target="_blank">Roma@ml.ninux.org</a> <mailto:<a href="mailto:Roma@ml.ninux.org" target="_blank">Roma@ml.ninux.org</a>><br>
<a href="http://ml.ninux.org/mailman/listinfo/roma" rel="noreferrer" target="_blank">http://ml.ninux.org/mailman/l<wbr>istinfo/roma</a><br>
<<a href="http://ml.ninux.org/mailman/listinfo/roma" rel="noreferrer" target="_blank">http://ml.ninux.org/mailman/<wbr>listinfo/roma</a>><br>
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