[Ninux-Sicilia] [Nodi] Situazione nodi Castedduzzu

ax89 ax89 at autoproduzioni.net
Tue Jan 21 12:55:41 CET 2014


Ciao gente,
grazie per le vostre risposte incoraggianti. Solitamente non demordo,
però ci sono punti che vorrei precisare affinchè comprendiate meglio la
situazione.
In primo luogo, non sono scevro di esperienze in ambito di reti mesh,
visto che partecipo attivamente ad eigenLab, che come sapete gestisce
l'isola pisana di Ninux.
Ho bene in mente quali siano le finalità di una rete wireless mesh, e
conosco anche quelle che sono le perplessità generali di chi si avvicina
a questo tipo di idea.

Il problema che ho esposto riguarda non solo l'assenza di persone
motivate con le quali condividere il progetto, ma anche l'intrinseca
necessità di avere connettività internet, che purtroppo è il fulcro
dell'argomento perché al/alla tipo/a medio/a del mio paese, quando e se
andassi a parlare di Ninux, mi risponderebbe che non gli/le interessa
fare una rete comunitaria dal basso se poi i servizi di cui hanno
bisogno non li possono ritrovare dentro quella rete ma devono avere
un'uscita sulla grande internet, perdipiù se mettere su questa rete ha
dei costi economici e di tempo da sostenere.

Riprendendo poi le vostre considerazioni, analizzo nuovamente la situazione:

Il 19/01/2014 17:40, Nemesis ha scritto:

> bisogna avere almeno 2 persone con grande passione, quando una delle
> due non ha tempo ci sarà l'altra
Nel caso dell'isola Castedduzzu, ci sarei solo io, come già detto, e
purtroppo di così appassionati non mi pare ce ne siano altri da pescare.
Inoltre, come già detto, mi trovo lontano dal posto, quindi niente da
fare per ora.

> è necessario che le persone attive che vivono sul territorio abbiano
> tutte le conoscenze tecniche di base di cui hanno bisogno, se non le
> hanno dovranno trovare supporto dal resto della community per
> acquisirle e diventare piano piano autonomi
Ancora una volta, si ripresenta il problema della mancanza di persone
che siano interessate ad apprendere, nondimeno di persone che abbiano
già le conoscenze adatte. Acquisirle dalla community implica oltre
all'interesse, la volontà di fare uno sforzo per apprendere, cosa che
già manca di per sè alla stragrande maggioranza delle persone di quel
paese (senza offesa, ma se si viene da un'economia di agricoltura e
allevamento, l'istruzione è l'ultimo dei problemi per parecchie persone,
almeno in questo posto), e altresì la possibilità, ancora una volta, di
poter avere connettività ad internet per interfacciarsi con le risorse
comunitarie di cui si ha bisogno, in primo luogo wiki e mailing list.

> bisogna mettere su i primi link e farli vedere sul map-server
Fatto, ma questi sono solo alcuni dei punti da dove sarebbe fattibile il
link.

> bisogna promuovere i primi link e i primi nodi il più possibile sul
> blog e gli altri canali di comunicazione di ninux (ML, twitter,
> facebook, google+)
Quando ci saranno, ovviamente ne sarà data notizia.

> bisogna invitare il più possibile le persone ad iscriversi alla ML
> locale e a partecipare
Again, tutto dipende dalla mancanza di connettività (56K o svenarsi con
abbonamenti per internet in mobilità [HSPA] bastardi e dal costo
proibitivo): fail.

> bisogna mettere in condizione i nuovi arrivati di contribuire in
> quello che possono
Su questo magari si può avere margine di manovra, anche se prima vanno
fatti molti discorsi a riguardo.

> una volta che si ha un gruppetto di persone e un minimo di 3-4 nodi
> attivi con 2-3 link si comincia ad avere un pò di credibilità, sarà
> arrivato il momento di partecipare ad eventi e fare talk per spiegare
> quello che sta avvenendo sul territorio, raccontando ciò che si è
> riusciti a fare, ciò che non si è riusciti a fare e perchè, quindi
> quali sono i problemi incontrati
Bisogna iniziare però prima di far pubblicità, non si parla di aria
fritta ovviamente.

> ci vuole tanta pazienza e perseveranza, bisognerà superare gli
> eventuali disguidi che si potrebbero creare
Me ne rendo conto benissimo già in partenza, difficoltà che qui sono
amplificate dalla mentalità ESTREMAMENTE chiusa e di vedute ampiamente
limitate.

> inoltre i cari vecchi giornali non sono male come metodo di
> disseminazione: http://wiki.ninux.org/Stampa
Non ci sono quotidiani locali, ma qualche televisione locale potrebbe
parlarne semmai nascesse qualcosa.

> Detto questo faccio un grande in bocca al lupo ai Ninuxiani Siciliani
> e spero che Ninux fiorisca anche lì.
Lo spero anche io, magari in altre location si riesce a lavorare meglio.

Il 19/01/2014 18:32, BornAgain ha scritto:

> scherzi a parte .. benvenuto Antonio , sottoscrivo quasi in toto
> quanto detto da Nemesis, è importante la disseminazione dei contenuti
> e quello starter (che io ancora su Reggio Calabria sto cercando ma non
> sono riuscito ancora ad avere) che ti permette di iniziare a far
> camminare il pezzo di rete "da sola"
Come detto sopra, non sono riuscito ancora nell'intento di disseminare
l'idea e quindi di trovare persone interessate: keep trying...

> a) sto lasciando perdere i WISP. o meglio sto cercando di capire cosa
> sicuramente non possono offrire loro (o non hanno interesse) 
Nella mia situazione, nemmeno io avrei intenzione di affidarmici, ma
purtroppo quello che offre il WISP di cui sopra è un abbonamento
internet no limits (almeno credo) con circa 20 euro mensili, che già
batte sulla carta i costi di un abbo di velocità paragonabile con
operatore qualsiasi di telefonia mobile (3.5G). L'unico loro limite è
dato dal fatto di non coprire interamente l'area urbana a causa
dell'impianto territoriale che è costituito da pendii vari (il paese è
in montagna, e sorge sui fianchi di un promontorio).

Anche supponendo di tirare su la rete in completa autonomia, comunque
poi non si sarebbe in grado di fare manutenzione, perchè banalmente per
esempio aggiornare il firmware richiede scaricare l'immagine già pronta
o i sorgenti da internet, e così facendo ricadremmo nuovamente nel
problema del cane che si morde la coda, rafforzando purtroppo la
necessità della non imprescindibilità di internet dalla rete.

> b) sto puntando su una cosa che dalle nostre parti c'è .. la
> parentela. ho coinvolto la mia e questo mi ha permesso di avere i
> primi nodi attivi di cui parlava Nemesis . con quelli, e qualcun'altro
> che si è aggiunto sto andando sui giornali :)
È stata una delle prime idee che ho avuto, tuttavia se non si risolve il
punto di trovare una persona con conoscenze adeguate, anche questa
trovata risulterebbe fallimentare.

> c) sto cercando di puntare (ma purtroppo è ancora solo in fase di
> idea) sull'uso della mesh per le situazioni di emergenza. l'idea che
> mi sono fatto è che se configuro un pezzo di mesh con i tp link a
> basso costo come fa Gioacchino a Pisa (anche accollandomi la spesa da
> solo, a quel punto sarebbe "irrisoria") e faccio vedere che funziona
> sarà facilmente replicabile e disseminabile perchè un discorso che
> dalle nostre parti dovrebbe fare presa ( se lo fai a basso costo, se
> già a una persona chiedi 150€ per farsi il nodo ti bestemmia dietro)
L'idea di tirare su la mesh per situazioni di emergenza ancora una volta
scorna con ben altre necessità primarie della popolazione locale, che in
larga parte a stento sa usare un telefono cellulare, e questo da una
parte rimuove la possibilità di accedere a collaborazioni con enti
pubblici (vedasi il comune, anche per il discorso di prima riguardo la
proprietà dei terreni dove piazzare le antenne per il/i superlink).
Inoltre, la conformazione del territorio, come dicevo, rende
estremamente difficile a livello tecnico promuovere una soluzione
omogenea per ampliare il numero di nodi, come potrebbe essere usare
antenne omnidirezionali, il che ha una diretta ricaduta sulla scelta del
tipo di antenne e quindi sull'impossibilità di poter usare apparati a
basso costo (a meno di trovarsi in un contesto ristretto, come quello di
un vicinato [nemmeno di un intero quartiere]).

In realtà, nota a margine, qui a Pisa usiamo le Ubiquiti PicoStation M2
e le NanoStation M5, e l'unico TP-Link che abbiamo (WDR3600) mesha solo
via ethernet in quanto funge da AP per un'aula studio autogestita.

> Quello di cui soffro è sicuramente anche io non essere presente sul
> territorio (per adesso lavoro fuori) e non avere una struttura già
> costituita come un Hacklab come lo hanno a Catanzaro e Cosenza. Ho un
> paio di amici che si sono resi disponibili e che con me hanno montato
> i nodi, non sono propriamente dei tecnici e non vanno avanti se non ci
> sono io ma sicuramente allo stato attuale va più che bene
>
> E' facile? sicuramente no. Riesce? non lo so ma credo che valga la
> pena provarci
Me ne rendo conto pure io, ma al momento non so che pesci prendere...

Comunque sia, grazie ancora per il vostro aiuto.



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