[Ninux-Verona] Discussione sul routing a terra

Ilario iochesonome at gmail.com
Sun Nov 23 12:59:00 UTC 2014


Ciao gente!
Qualche settimana fa ho fatto partire una discussione sulla mailing
list nazionale con argomento il "routing a terra".
Con "routing a terra" in Ninux si intende il lasciare il firmware
originale sulle antenne (router wireless da esterni sul tetto) e
attaccarle ad un router da interni col firmware nostro (LibreMesh o
altro) mentre in un approccio col "routing sul tetto" prevede che
tutte le antenne abbiano il firmware nostro, dunque non c'è bisogno di
un router aggiuntivo.
La discussione (che non ha cambiato la mia opinione) la trovate archiviata qui:
http://ml.ninux.org/pipermail/wireless/2014-November/thread.html
e ve la copiaincollo qui sotto:
________________________________
[Ninux-Wireless] Routing a terra?
Ilario Gelmetti iochesonome a gmail.com
Gio 6 Nov 2014 17:38:12 UTC

Tl;dr: routing a terra per link lunghi, mesh per link corti in città,
       possibile anche misto routing a terra e mesh nello stesso nodo.

Premessa: si parla di routing a terra, chi non sa cosa sia dia
          un'occhiata alla specifica guida Ninux [1].

Come anticipava isi, a Verona siamo indecisi se usare il routing a terra
o meno, stavo riflettendoci su e condivido con voi il risultato:
* ha senso usarlo per collegamenti lunghi con antenne direttive
* ha meno senso usarlo su antenne settoriali e omnidirezionali che
  potrebbero invece fare mesh
che ne pensate?
Secondo questo ragionamento è sprecato usare AirOS e il routing a terra
sulle NanoStationM5 (e altre antenne non direttive) quando queste sono
in zone fitte di nodi perché potrebbero invece fare mesh collegandosi a
più nodi (ciascuna antenna in adhoc si connette a tutte quelle che
riesce a sentire, a differenza delle antenne configurate come access
point o client che si collegano rispettivamente solo a antenne
configurate come clients o access point (per non parlare del lock al mac
address di un ap che secondo me è assurdo); nelle isole non dense di
nodi un approccio client-access point ha la stessa efficacia del mesh,
ma con l'aumentare della densità di nodi potrebbe essere subottimale) e
dunque aumentando la resilienza della rete.
Comunque manterremmo la possibilità di gestire chi si connette con chi
(e soprattutto chi fa rumore a chi) scegliendo a mano la frequenza (il
canale) antenna per antenna.
Nel caso delle antenne direttive invece non serve poter fare mesh perché
comunque possono collegarsi solo con l'antenna verso cui sono puntate.
Spesso quest'altra antenna la vedono in condizioni critiche cioè con
scarso segnale, dunque nel dubbio che i driver originali siano
leggermente migliori è meglio usarli.
Sul routing a terra, oltre al fatto di poter fare meno connessioni e
dunque avere minore resilienza io ci vedo altri svantaggi, smentitemi se
sbaglio:
* devi pagare un apparato in più (per quanto economico),
* non puoi usare antenne sul tetto di produttori diversi dato che il
  WDS [2] di AirOS non è compatibile col WDS degli altri firmware [3].
Ad esempio se qualcuno ha un device Ubiquiti e si connette ad un nodo
che usa Mikrotik ed entrambi usano un routing sull'antenna (tipo
LibreMesh o Scooreggione) questi comunicano, ipotizziamo che uno dei due
decidesse di usare il routing a terra: l'altro dovrà avere una antenna
col WDS compatibile, dunque dovrà cambiare marca di antenna, mettere il
firmware originale (perché nemmeno il WDS di OpenWrt è compatibile) e
comprarsi un router a terra, giusto?
Ovviamente su un nodo ci può stare un misto di routing a terra e non;
credo che non sia un problema, le antenne col firmware "smart" sarebbero
collegate al router a terra allo stesso modo delle antenne col firmware
originale e questa sarebbe la soluzione che auspico: un misto che
dipende dalle esigenze dei singoli collegamenti.
Ciao,
Ilario

[1]
https://docs.google.com/document/d/1tEp4rFNDis4RAwwo4wwg6xDMdqeJKAi8FVYh_FsPEdk/edit#heading=h.qo9vh7cox2eh
[2] il WDS di AirOS sarebbe la modalità transparent bridge che prende
tutto il traffico dall'interfaccia wireless e lo butta sulla ethernet e
viceversa, necessario per fare il routing a terra
[3]
http://wiki.openwrt.org/doc/howto/clientmode#wds.-.wireless.distribution.system
________________________________
leonaard leone a inventati.org
Gio 6 Nov 2014 19:10:08 UTC

Mi sembra che tu abbia le idee abbastanza chiare, da parte mia
consiglio mesh ad-hoc (o 802.11s) su tutte le antenne, a parte che su
eventuali link punto-punto "di portata" su cui e` comunque bello usare
openwrt.

On 11/06/2014 05:38 PM, Ilario Gelmetti wrote:
> Premessa: si parla di routing a terra, chi non sa cosa sia dia
> un'occhiata alla specifica guida Ninux [1].
>
> * ha senso usarlo per collegamenti lunghi con antenne direttive *
> ha meno senso usarlo su antenne settoriali e omnidirezionali che
> potrebbero invece fare mesh

In realta qui a Roma l attaccamento al software originale (e quindi l
uso del routing a terra) e` dovuto molto al protocollo proprietario
per ottimizzare i link di ap con client multipli.

> questa sarebbe la soluzione che auspico: un misto che dipende dalle
> esigenze dei singoli collegamenti.

E` senz'altro la soluzione migliore!

Ciao
________________________________
Giuseppe De Marco demarcog83 a gmail.com
Ven 7 Nov 2014 12:11:51 UTC

Il 06 novembre 2014 18:38, Ilario Gelmetti <iochesonome a gmail.com> ha scritto:
> Nel caso delle antenne direttive invece non serve poter fare mesh perché
> comunque possono collegarsi solo con l'antenna verso cui sono puntate.
> Spesso quest'altra antenna la vedono in condizioni critiche cioè con
> scarso segnale, dunque nel dubbio che i driver originali siano
> leggermente migliori è meglio usarli.
> Sul routing a terra, oltre al fatto di poter fare meno connessioni e
> dunque avere minore resilienza io ci vedo altri svantaggi, smentitemi se
> sbaglio:

quì da noi abbiamo scelto di fare direttive per diminuire il rumore,
cmq abbiamo anche alcune patch ma le prestazioni non sono
paragonabili. Per noi è meglio sporcare il meno possibile l'etere
perchè quì abbiamo un numero esagerato di wisp et simili.

> * non puoi usare antenne sul tetto di produttori diversi dato che il
>   WDS [2] di AirOS non è compatibile col WDS degli altri firmware [3].

il WDS quì si evita, riduce la banda, propaga arp request, se riesci a
rinunciarci risparmi qualche bytes in più.

> Ovviamente su un nodo ci può stare un misto di routing a terra e non;
> credo che non sia un problema, le antenne col firmware "smart" sarebbero
> collegate al router a terra allo stesso modo delle antenne col firmware
> originale e questa sarebbe la soluzione che auspico: un misto che
> dipende dalle esigenze dei singoli collegamenti.

Decisamente. Cmq sistemando openWRT sulle ubiquity fai il medesimo
routing in aria o magari usi 802.11s per una mesh veloce.
Noi abbiamo diviso le due cose per una logica di modularità, passione
e un pizzico di disagio mentale, siamo stati fondamentalmente guidati
a pensare la rete in condizioni di carico e formulare una strategia
che potesse resistere in situazioni critiche.

Mesh tout-court l'abbiamo accantonata perchè non abbiamo nodi così
vicini ma sopratutto perchè abbiamo molta voglia di usare quanta più
banda possibile. Ci stiamo proponendo, nelle aree del campus
universitario, di sperimentare batman bmx; tuttavia la nostra isola è
ancora giovane e stiamo aspettando dei partecipanti che esprimano
esigenze e casi di uso connessi ad un obiettivo di questo genere.
________________________________
Alessandro Gnagni alessandro a gnagni.it
Ven 7 Nov 2014 18:06:52 UTC

Il giorno 07 novembre 2014 13:11, Giuseppe De Marco <demarcog83 a gmail.com>
ha scritto:
> il WDS quì si evita, riduce la banda, propaga arp request, se riesci a
> rinunciarci risparmi qualche bytes in più.

Veramente dalle prove fatte non ho notato che il wds abbia ridotto le
performance, inoltre le arp request non si propagano perchè sono limitate
alle singole vlan. Al contrario usando il routing a terra le antenne sono
molto più alleggerite e abbiamo notato dei miglioramenti netti.

> Decisamente. Cmq sistemando openWRT sulle ubiquity fai il medesimo
> routing in aria o magari usi 802.11s per una mesh veloce.
> Noi abbiamo diviso le due cose per una logica di modularità, passione
> e un pizzico di disagio mentale, siamo stati fondamentalmente guidati
> a pensare la rete in condizioni di carico e formulare una strategia
> che potesse resistere in situazioni critiche.

è vero che hai un single point of failure, ma è molto difficile che si
guasti un router rispetto ad un antenna (abbiamo dei casi pratici che fanno
da esempio). Inoltre la riparazione di un routing a terra richiede 5
minuti, quella di un antenna ti porta via una giornata se sta in alto su un
palo.

Inoltre modificare le configurazioni di un nodo con routing a terra è molto
più semplice e meno soggetto ad errori che uno può commettere ripetendo la
stessa configurazione più volte.

Ad esempio ora vorremmo provare olsrv2, che girerà in contemporanea con la
versione precedente, e per farlo non toccheremo le antenne.
________________________________
Leonardo mail a leonardo.ma
Ven 7 Nov 2014 13:56:05 UTC

On 11/06/2014 06:38 PM, Ilario Gelmetti wrote:
> Tl;dr: routing a terra per link lunghi, mesh per link corti in città,
>        possibile anche misto routing a terra e mesh nello stesso nodo.
>
> Premessa: si parla di routing a terra, chi non sa cosa sia dia
>           un'occhiata alla specifica guida Ninux [1].
>
> Come anticipava isi, a Verona siamo indecisi se usare il routing a terra
> o meno, stavo riflettendoci su e condivido con voi il risultato:
> * ha senso usarlo per collegamenti lunghi con antenne direttive
> * ha meno senso usarlo su antenne settoriali e omnidirezionali che
>   potrebbero invece fare mesh
> che ne pensate?

Secondo me, quando puoi, usare il routing a terra è sempre meglio, per
due motivi:

 - hai tutta l'inteligenza in casa e non sul tetto. Questo significa che
quando aggiorni/riflashi/configuri qualcosa hai meno patemi di rimanere
chiuso fuori. Puoi anche usare un pc normale e metterci una tastiera.
 - riduci la segnalazione. Considera una rete con N nodi, ciascun nodo
fatto da due antenne. Con il routing a terra (approssimativamente,
dipende dal protocollo) produci ~ N*N pacchetti di segnalazione ogni
intervallo di tempo (ciascun nodo genera un pacchetto e tutti gli altri
lo ripetono una volta). Con il routing su ciascuna radio a parità di
installazioni produci (2N)*(2N) pacchetti, ovvero 4 volte tanto. (questo
vale con OLSR al lordo dell'aggregazione, ma il concetto è valido un po'
per tutti).
 - Puoi lasciare il firmware originale delle antenne. Ovviamente,
significa rinunciare ad un po' di libertà, ma è ampiamente sotto il mio
threshold di tolleranza, perchè le antenne diventano solo delle radio
"stupide" ma in cambio tutto funziona meglio, son più facili da
restituire se si rompono, puoi usare frequenze che non potresti usare
senza DFS e TPC, e con il loro firmware consumano meno e penso durino
anche un po' di più (my guess).

> Comunque manterremmo la possibilità di gestire chi si connette con chi
> (e soprattutto chi fa rumore a chi) scegliendo a mano la frequenza (il
> canale) antenna per antenna.

quindi metterai più antenne per nodo. e quindi vuoi meno segnalazione.

> * devi pagare un apparato in più (per quanto economico),

e questo è indubbio.

> * non puoi usare antenne sul tetto di produttori diversi dato che il
>   WDS [2] di AirOS non è compatibile col WDS degli altri firmware [3].

Io non ho abilitato il WDS sull'antenna.

Comunque mi pare di capire che il tuo problema è quello di non poter
usare Openwrt sull'antenna, per mandarla in ad-hoc. In effetti, openwrt
non supporta il modo ad-hoc + bridge, ma esiste un modulo del kernel
fatto apposta per risolvere il problema, si chiama trelay e mi pare che
Gabriel fosse riuscito ad usarlo. A questo punto potresti fare routing a
terra con openwrt e ad-hoc, con i vantaggi del routing a terra ma con
una mesh.

ciao,
leonardo.
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ecco tutto :)
ciao,
Ilario


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