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</style></head><body><div><br></div><div>e-privacy XXXVII - 23 e 24 ottobre 2025<br></div><div>sala conferenze dell'Infopoint, piazza della Stazione, 4, Firenze<br></div><div><br></div><div>Misurare l’Umano? Dal Vitruviano all’Algoritmo<br></div><div><br></div><div>Dall’Uomo Vitruviano all’Umano Digitale - l’intelligenza artificiale<br></div><div> e la nuova anatomia dell’identità<br></div><div><br></div><div><a href="https://e-privacy.winstonsmith.org/">https://e-privacy.winstonsmith.org/</a></div><div><br></div><div>Il CfP di questa edizione si chiuderà il 30 settembre 2025.<br></div><div><br></div><div>L'accettazione o meno delle proposte sarà comunicata entro il 3<br></div><div> ottobre 2025.<br></div><div><br></div><div>Gli elaborati, slide o relazioni dell'intervento dovranno pervenire<br></div><div> in forma elettronica, tramite un apposito form online che verrà<br></div><div> comunicato successivamente ai relatori, entro il 19 ottobre 2025.<br></div><div><br></div><div>La proposta deve essere presentata usando questo form.<br></div><div><br></div><div><a href="https://e-privacy.winstonsmith.org/e-privacy-proposta-talk.html">https://e-privacy.winstonsmith.org/e-privacy-proposta-talk.html</a><br></div><div><br></div><div><br></div><div>Call for paper<br></div><div><br></div><div>Che siano esperimenti sociali, operazioni commerciali o studi<br></div><div>scientifici, l’umanità è oggi sotto la lente di numerose applicazioni<br></div><div>del capitalismo della sorveglianza, fra le quali la più clamorosa è<br></div><div>stata battezzata col nome di intelligenza artificiale.<br></div><div><br></div><div>Le sue numerose applicazioni, anche se sfruttano solo quanto, della<br></div><div>cultura umana, si è scelto o è stato possibile digitalizzare, si<br></div><div>fondano su una raccolta costante e pervasiva di dati, impiegati in<br></div><div>particolare per costruire grandi modelli di linguaggio, che, pur<br></div><div>essendo in sostanza elaborazioni statistiche, vengono fatti passare<br></div><div>per intelligenti.<br></div><div><br></div><div>Di fatto, nonostante il GDPR e altre normative, tutto ciò che abbiamo<br></div><div>pubblicato in Rete, dall’articolo scientifico alla stupidaggine per<br></div><div>far ridere, contribuisce a creare un profilo di noi stessi e<br></div><div>dell’umanità intera, sulla base del quale si pretende di misurare le<br></div><div>capacità e gli interessi dei singoli e della collettività, di<br></div><div>determinare cambi di orientamento, o addirittura di prevedere le<br></div><div>direzioni che verranno.<br></div><div><br></div><div>Questa non è una novità di questi anni, e nemmeno una peculiarità del<br></div><div>mondo tecnologico: lo studio dell’uomo, sia dal punto di vista<br></div><div>anatomico che comportamentale, trova una sintesi iconografica<br></div><div>nell’Uomo Vitruviano, nel quale Leonardo ha saputo conciliare potenza<br></div><div>espressiva e rigore geometrico. Con la differenza che l’artista non<br></div><div>presentava estrusioni da dati con pretesa di oggettività, bensì ideali<br></div><div>e interpretazioni la cui universalità dalla cultura, con la sua<br></div><div>capacità rivoluzionaria di riscoprire l’antico per sviluppare il<br></div><div>moderno<br></div><div><br></div><div>Ora invece l’uso della cosiddetta intelligenza artificiale comporta un<br></div><div>processo di “codificazione” dell'uomo dove gli aspetti della vita<br></div><div>compaiono esclusivamente come dati: dati linguistici, dati facciali,<br></div><div>dati sanitari, dati relativi ai consumi di luce e gas, dati sul tempo<br></div><div>di ascolto di una radio ecc. L'essere umano è un agglomerato di dati<br></div><div>da raccogliere, trattare ed analizzare. <br></div><div><br></div><div>Stefano Rodotá osservava che: “il nostro modo di vivere è divenuto un<br></div><div>flusso continuo di informazioni, inarrestabile, che noi stessi<br></div><div>alimentiamo per avere accesso a beni e servizi. La trasparenza sociale<br></div><div>ci avvolge. Le tecnologie dell'informazione non solo si impadroniscono<br></div><div>della nostra vita, ma costruiscono un corpo elettronico, l'insieme<br></div><div>delle nostre informazioni personali custodite in infinite banche dati,<br></div><div>che vive accanto al corpo fisico. Il doppio corpo non è più solo<br></div><div>quello del Re medievale, di cui ci ha parlato Ernst Kantorowicz. E',<br></div><div>ormai, attributo di ogni cittadino”.<br></div><div>La discussione è aperta: il GDPR 2016/679, a sette anni dalla sua<br></div><div>entrata in vigore, è in grado di fornire una protezione da tale<br></div><div>invasività? <br></div><div><br></div><div>Oppure saranno il GDPR in combinazione con il Regolamento<br></div><div>sull’Intelligenza Artificiale (AI Act 2024/1689) a poter fornire<br></div><div>protezione al cittadino? <br></div><div>O l’impostazione regolativa, in un sistema economico fortemente<br></div><div>disuguale, è insufficiente e bisogna trovare modi per arricchirla e<br></div><div>integrarla? <br></div><div>Siamo di fronte ad un bivio ma la strada non è segnata. Il destino<br></div><div>dipende anche da noi.<br></div><div><br></div><div><span></span></div><div><br></div><div><span></span></div><div><br></div><div><span></span></div><div><br></div><div><span></span></div><div><br></div><div><span></span></div></body></html>