[Bologna] Voglio l'antenna del politecnico di Torino :)
Yanfry - Partito Pirata Italiano
yanfry a autistici.org
Mer 3 Dic 2014 14:37:20 CET
Rimanendo in lombardia ma cambiando "oggetto" chi di voi ha maggiori
notizie su queste "miracolose" antenne del politecnico di Torino?
"Senza fili, senza confini", in Piemonte il primo gestore internet
creato dai cittadini
UN PICCOLO paese del Monferrato, Verrua Savoia, sta per diventare il
primo comune italiano in cui internet arriverà attraverso un
particolarissimo gestore di rete: saranno infatti gli stessi cittadini
ad essere i gestori di rete del loro territorio attraverso
l'associazione di promozione sociale "Senza Fili, senza Confini". Un
esperimento avveniristico che ha come obiettivo quello di abbattere il
digital divide e portare la banda larga attraverso tecnologie wi-fi nel
mondo rurale, laddove gli operatori tradizionali non hanno interesse ad
intervenire.
Per capire bene cosa sta accadendo in questo piccolo comune in provincia
di Torino di 1400 anime bisogna fare un passo indietro nel tempo,
precisamente al 2010, quando ha preso il via l'esperimento condotto dai
laboratori iXem (specializzati in tecnologie wireless) del Politecnico
di Torino, guidati dal professore Daniele Trinchero. L'equipe di
ricercatori del professore, capace di portare il wi-fi in posti come il
Monte Rosa, l'Amazzonia e le isole Comore, ha iniziato una
sperimentazione nel suo comune d'origine, Verrua Savoia. Una
sperimentazione lunga e fruttuosa, visti i risultati, con tecnologie a
basso costo realizzate utilizzando comune materiale da ferramenta.
Wi-fi, Politecnico di Torino e cittadini portano la banda larga a Verrua
Savoia
Da Torino la banda larga è stata "presa" e spedita fino a Verrua con
delle antenne wireless a basso costo sviluppate appositamente per
aggirare le colline e far arrivare un segnale potente. Nel comune,
esteso su oltre trenta chilometri quadrati, la tradizionale rete via
cavo era appannaggio di pochi fortunati e ancora oggi fuori dalla città
il segnale non sempre arriva bene. Importanti i numeri del progetto: da
un nucleo di 70 famiglie si è arrivati a servire con il nuovo sistema
wi-fi circa 260 case su un totale di 630. Si tratta di numeri importanti
se si considera che nel comune metà della popolazione è over 70. "Il
fatto che io fossi originario del comune di Verrua Savoia ci ha
sicuramente agevolato, ci ha fatto evitare una serie di diffidenze che
avrebbero potuto crearsi", spiega Daniele Trinchero, l'ideatore del
progetto che nel suo curriculum può vantare il record di trasmissione
radio a distanza.
Non si è trattato però solo di un esperimento tecnico. C'è stato
qualcosa di più. Tra i ricercatori e gli abitanti si è creato un
proficuo rapporto di collaborazione che ha trasformato l'esperimento
scientifico in un progetto comunitario e condiviso: "Abbiamo sempre
comunicato ogni variazione o interruzione di servizio, il nostro
obiettivo è sempre stato quello di portare internet in un'ottica
partecipativa. Si è creata una comunità intorno alla condivisione di
questo servizio", spiega ancora Trinchero. Tuttavia anche le cose belle
e funzionanti hanno una fine. La sperimentazione, della durata di 52
mesi (quando la media per questo tipo di attività è di 6-12 mesi in
Italia) sta per terminare e si avvia a concludersi il 31 dicembre 2014.
Ma Trinchero e gli abitanti di Verrua Savoia hanno deciso di non
disperdere quanto costruito in questi anni. E il 28 novembre
annunceranno, nello splendido scenario della Fortezza della cittadina,
una piccola 'rivoluzione': la nascita di un gestore di rete costituito
dai cittadini (29 i soci fondatori) tramite l'associazione di promozione
sociale "Senza Fili, senza Confini", che proseguirà l'attività avviata
da Trinchero e dal Politecnico di Torino negli anni scorsi.
L'associazione, la prima in Italia a trasformarsi in un operatore di
rete, è già iscritta al registro degli operatori di telecomunicazione e
al Consorzio Top-Ix (che riunisce gli operatori internet piemontesi) e
avrà un mandato particolare: non potrà fare business. Il suo unico scopo
sarà quello di portare internet gratuitamente su tutto il territorio di
Verrua Savoia. Ogni iscritto verserà una quota di 50 euro annui. Con il
denaro raccolto si acquisterà la banda larga (gratuita durante la
sperimentazione) da un operatore e con gli strumenti del Politecnico di
Torino e del laboratorio di Trinchero i cittadini continueranno ad
usufruire di internet a 20 megabit nelle loro case senza altri costi
aggiuntivi. La copertura è pressoché totale: 98% del territorio e 97%
delle famiglie.
Tuttavia non si tratta di una crociata contro gli operatori del settore,
che del resto non avrebbero alcuna convenienza economica a portare un
servizio con determinate prestazioni su un territorio rurale come quello
di Verrua: "Non c'è concorrenza con gli operatori perché l'associazione
deve comunque acquistare da loro una banda – spiega Trinchero - E'
chiaro che le condizioni di acquisto sono molto più favorevoli perché
l'acquisto lo fa una comunità e non dei singoli cittadini. L'operatore è
rasserenato dal fatto che non ha costi operativi perché è l'associazione
ad occuparsi di distribuire la banda ai propri associati". Anche il
Ministero dello Sviluppo non si è messo di traverso. Naturalmente, per
evitare ogni polemica, l'attività di questo 'particolare' operatore sarà
improntata alla massima trasparenza: nessuna carica sociale
dell'associazione potrà essere retribuita, non potranno esserci avanzi
di cassa (il denaro avanzato sarà destinato a borse di studio) e inoltre
tutta la contabilità sarà visionabile online da chiunque.
Importante anche il ruolo del Politecnico di Torino, con il quale
l'associazione è convenzionata. Un rapporto che permetterà di devolvere
all'università denaro da tramutare in borse di studio per studenti
interessati a studiare le applicazioni wireless e per finanziare la
ricerca nell'ambito del digital divide. Il progetto, per ora confinato
nel piccolo comune del Monferrato, sarà un modello replicabile ovunque,
un vero e proprio 'metodo di lavoro' messo a disposizione di chiunque. E
non sono poche le realtà italiane che potrebbero guardare con grande
interesse all'iniziativa.
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