[Bologna] Informazioni per rete Ninux comunale

Maurizio Bartolini mau.bart a gmail.com
Ven 3 Ott 2014 16:53:02 CEST


Non sono nemmeno "uno"ma vorrei aggiungere la mia visione.

Ottimo il fatto che il Comune sia disponibile/interessato a mettere a
disposizione dei cittadini la connessione internet.

Il nodo gordiano della rete Ninux è tuttavia il fatto che deve essere
realizzata e gestita dal basso.
Occorre un gruppo locale, di tecnici, che condivida il pensiero Ninux, che
voglia creare una rete comunitaria, crearla grande a sufficienza per dare
un discreto servizio su un'area abbastanza ampia del paese e, soprattutto,
manutenerla nel tempo.
Ottima l'idea che nasca per fini di sicurezza, protezione civile, con
alimentazione solare o comunque scollegata dalla rete per essere un valido
veicolo comunicativo in caso di altre calamità. In mancanza di rete
elettrica molti servizi vengono a mancare mentre in questo caso la rete
comunitaria avrebbe un ottimo motivo per esistere.

Dopo la realizzazione del primo nodo può essere una buona 'idea quella di
iniettarci internet e quindi avere un ulteriore motivo per esistere ed
essere mantenuta efficiente.

Come vedo che possa concretizzarsi l'idea di partenza?

Sicuramente, prima di tutto, occorre che l'assessore acquisisca
consapevolezza su cosa significhi una rete comunitaria. Perché una rete al
servizio dei cittadini può benissimo essere realizzata da una delle tante
aziende che se ne occupano professionalmente e che possono offrire un
servizio migliore.

Se ancora si è dell'idea, occorre creare una serie di eventi che possano
coagulare un gruppo di appassionati che abbiano già in animo di fare una
rete comunitaria. Di solito studenti universitari, hobbisti informatici,
radioamatori e simili.
Ben venga se il Comune mette a disposizione delle risorse ma il rischio è
che finite le risorse tutto si fermi.
Nato il gruppo, a mio avviso, più che puntare a sviluppare la rete, è più
importante che questo si consolidi, che crei eventualmente il suo primo
nodo senza alcuna velleità di proseguire ma solo per acquisire la
consapevolezza di cosa significhi farlo nascere e manutenerlo. Il nodo per
la protezione civile, eventualmente finanziato dal Comune a tale scopo.
Poi, lasciare che il gruppo si evolva nel modo ad esso più congegnale, che
maturi in maniera completamente autonoma una propria strategia evolutiva.
Ciò senza alcun intervento od aspettativa da parte del Comune.
Tra le varie possibilità,  può darsi che tale comunità si sviluppi con la
volontà di creare una rete, sempre ad uso protezione civile.
Una volta disponibile la rete, se questa contiene internet, viè già la
possibilità che alcuni cittadini, prossimi ai nodi, possano usufruirne per
entrare in internet. Ma in tal modo il servizio non sarebbe pubblico, nel
senso a disponibilità della cittadinanza ma solo di pochi.

Si sarà tuttavia sviluppata la comunità tecnica locale che potrà creare ed
utilizzare la rete e disporre di internet.
Tale rete sarà disponibile in caso di calamità ma come potrà diventare di
utilizzo della cittadinanza?
Ciò non sarebbe ancora risolto.
Solo il gruppo degli appassionati potrà eventualmente evolversi
ulteriormente, caso mai creando una associazione ed eventualmente essere in
grado di ampliare la rete a favore dei cittadini e con il contributo
economico dei singoli cittadini.

Ritengo anch'io che se il Comune non si limitasse a favorire la sola
nascita del gruppo di appassionati, andando oltre, non si creerebbero le
condizioni adeguate per la nascita di una rete effettivamente comunitaria
come Ninux vuole essere.

MAURIZIO

Il giorno 26 settembre 2014 11:34, LuX <lux a ninux.org> ha scritto:

> Il giorno 25/set/2014, alle ore 18:37, "dcast78 a gmail.com" <
> dcast78 a gmail.com> ha scritto:
> >
> > Aggiungo anche il mio punto di vista, perchè parte della comunity è
> anche la discussione.
>
>
> Salve a tutti,
> per chi non mi conosce, sono LuX un Ninuxer di Roma da (abbastanza) tempo,
> e forse posso contribuire alla discussione con un po' di esperienza
> accumulata negli anni.
>
> Premetto che sono d'accordo con Nemesis sull'apertura, ma Itec ha
> sollevato un dubbio lecito.
>
> Il mio consiglio:
> Aperti al dialogo, ma "patti chiari amicizia lunga" che sia chiaro che in
> una WCN ogni membro è paritetico agli altri. Un'istituzione pubblica vale
> "uno" alla stessa stregua di un qualunque altro membro.
> Concetti come:" utenti" o "fruitori" presuppongono "dipendenza" e questo
> modello (purtroppo) NON scala.
>
> My 2 cents :)
>
> --
> LuX
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