[ninux-roma] Progetto Terremoto

Claudio Pisa clauz at ninux.org
Wed Nov 2 18:43:59 CET 2016


Ciao.
L'idea mi ricorda un po' questa:
http://local.earthquakenetwork.it/?lang=it
che pero' e' poco "open".

Clauz


On 10/27/2016 05:20 PM, Flavio Brunetti wrote:
> Non è mia intenzione quella di demoralizzare tale idea, anzi la vedo
> come una miglioria ai già presenti
> sensori dell'istituto nazionale di geofisica; un mia idea è quello di
> creare in ogni cittadina montana a rischio sismico
> un ente che in tempo reale comunica continuamente con l'istituto
> nazionale di geofisica permettendo con dei semplici allarmi acustici
> (come per l'apertura di una diga) l'evento di terremoto ai paesi più
> vicini l'epicentro 
> con lo scopo di abbreviare i tempi di avviso nel caso di scosse di
> avvertimento di debole intensità.
> Altrimenti l'impresa proposta da Paolo mi sembra alquanto ardua da
> realizzare soprattutto su vasti territori.
> Spero che altre persone oltre me e Paolo possano dare una buona idea a
> questa iniziativa.
> Saluti alla lista.
> 
> Il giorno 26 ottobre 2016 21:39, Paolo Mussano <pmusso88 at gmail.com
> <mailto:pmusso88 at gmail.com>> ha scritto:
> 
>     Gentili utenti Ninux,
> 
> 
>     non so se è questo il luogo più adatto per esporre quanto segue, ma
>     vale la pena tentare.
> 
>     Come molti di voi sapranno oggi c’è stato l’ennesimo terremoto in
>     centro Italia, e credo che tale evento sia un buon motivo per
>     illustrarvi il mio progetto.
> 
>     Sono un appassionato di Arduino, e tempo fa mi venne in mente di
>     abbinare l’elettronica a basso costo al fenomeno dei terremoti. Lo
>     schema di tutto ciò è relativamente semplice: un arduino, un sensore
>     di movimento, un gps (o un orologio RTC ben sincronizzato) e un
>     sistema di comunicazione a distanza (o un ponte radio o un modulo
>     gsm comunica via sms e/o internet). Ciò moltiplicato per una serie
>     di tali dispositivi, che distribuiti sul territorio che si intende
>     monitorare inviano le rilevazioni ad un sistema centralizzato.
>     Conoscendo a priori la posizione esatta di quei moduli, se almeno 3
>     dovessero rilevare nello stesso arco temporale una scossa, si può
>     supporre che è avvenuto un terremoto, e dall’intensità del segnale
>     ricevuto da arduino anche la magnitudo di tale scossa. Tramite una
>     triangolazione basata sulla differenza di ricezione della scossa dei
>     dispositivi possiamo stabilire con buona precisione anche
>     l’epicentro della scossa.
> 
>     Il perché di una tale impresa, che pur essendo economica su piccola
>     scala, non lo è affatto per vasti territori, scaturisce dal fatto
>     che si potrebbe rendere open source ed accessibile a tutti il
>     fenomeno geologico in questione. Inoltre, ed è questo l’aspetto che
>     più interesserebbe a me personalmente, ci potremmo sincerare
>     completamente che l’eventuale scossa abbia origini assolutamente
>     naturali, e non sia frutto invece di intervento umano, ad esempio a
>     causa di estrazione di gas o minerali sotterranei, come si sospetta
>     che avvenga negli Stati Uniti (il tasso di incremento annuale dei
>     terremoti rispetto ai decenni precedenti sembra essere dovuto alla
>     pratica del fracking).
> 
>     Insomma, la mia è una chiamata all’azione, o almeno un’idea per un
>     nuovo progetto con il nostro amico Arduino. Fatemi sapere se
>     qualcuno avesse piacere di imbarcarsi in tale impresa.
> 
> 
>     Saluti,
> 
>     Paolo.
> 
> 
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