[Ninux-Wireless] Un altro documento sulle RWC
Massimiliano CARNEMOLLA
massimiliano a null.net
Ven 6 Feb 2015 14:04:57 CET
Ho letto interamente il documento .
http://eprints.biblio.unitn.it/4428/
Ottimo il lavoro del Prof. Maccari e della Dott.ssa Bailoni.
A titolo complementare consiglierei l'inclusione di un allegato dove si
espone l'offerta di connettivita' internet da parte degli operatori di
telefonia mobile di tipo a "traffico" e/o "a tempo" dove non sono
previste tipologie di tipo flat.
Alcuni operatori oltre il superamento di questi limiti consentono la
navigazione solo a servizi di loro proprieta' o su Facebook,
influenzando (in modo negativo) la scelta dell'utente all'utilizzo di un
qualsiasi servizio comunicativo o informativo, o di creazione e offerta
propria di contenuti.
Come il concetto di connettivita' stia prendendo una strada sbagliata,
quasi percepita come inutile all'interno delle mura domestiche e
"indispensabile" quando l'utente si muove per la citta'. (se esco di
casa forse e' perche' vorrei stare lontano dal computer, da internet,
dal comunicare virtualmente con altre persone)
Trovare persone che all'interno di un locale non comunicano tra di loro
ma comunicano attraverso un cellulare con altre persone che non stanno
davanti a loro.
Il lavoro dei Dott.ri Stefano Crabu e Paolo Magaudda lo ritengo inutile.
Cio' che e' stato detto da loro e' gia' stato ampiamente trattato dal
Prof. Maccari e della Dott.ssa Bailoni.
Sarebbero stati sufficienti solamente dei copia ed incolla delle
affermazioni rilasciate o scritte in Mailing List da alcuni membri della
Comnunita' Ninux.
Inoltre ritengo che al posto di prendere in esame l'Isola Ninux di
Bologna avrebbero invece dovuto studiare insieme a Roma, Pisa, Firenze
anche l'isola della Calabria e di Vicenza (quella di Kornelio).
Al posto di uno studio sociologico avrebbe prodotto un ottimo risultato
un altro basato da un punto di vista filosofico e psicologico.
Buono il lavoro del Prof. Caso e della Dott.ssa Giovannella.
Sarebbe stato interessante se fosse anche stato trattato l'aspetto anche
da un punto di vista di codice penale.
Non capisco perche' si sia fatto un uso eccessivo del concetto che una
Rete Wireless Comunitaria sia un ottimo contesto per l'anonimato.
Queste reti vengono create per offrire e accedere a contenuti e per far
comunicare le persone in modo libero tutelando la loro privacy, dando
questa possibilita' a tutti coloro non hanno risorse economiche o
abitano in zone non coperte da servizi di comunicazione e informativi.
Un discorso di anonimato non sta ne' in cielo ne' in terra !
Da questo studio del diritto all'interno delle Reti Comunitarie Wireless
sorge un'interessante aspetto.
I membri di queste Reti considerano importantissimo questo bene
collettivo al punto da essere in grado di tutelare lo stesso e i membri
che ne fanno parte senza la necessita' che il legislatore debba emanare
delle Leggi per tutelare gli stessi da qualsiasi abuso che potrebbe
essere commesso.
Se questo interesse fosse anche sentito da parte dei Cittadini nei
confronti della Politica vivremo tutti sicuramente in un mondo migliore,
senza guerre, crimini, disuguaglianze, etc.
Maggiori informazioni sulla lista
Wireless