[ninux-not-wireless] MIT Open Courses

Michele Favara Pedarsi mfp at meganetwork.org
Mon Jul 22 10:28:10 CEST 2013


Si, ok, tutto bello. In Australia e' analogo.

Ma tu mi continui a parlare di università e persone che vogliono
laurearsi. Io invece ti sto parlando di hobbisti che hanno già il loro
lavoro, magari la loro famiglia (tradizionale,
cane-cavallo-pescerosso, o comunità del centro sociale; è uguale,
sempre tempo devi dedicare) e per passione vorrebbero accedere ad un
tornio per titanio&acciaio, o ad un oscilloscopio, per costruirsi un
gokart dal telaio alla centralina dell'iniezione. O magari vuole fare
un film per capire meglio certe dinamiche televisive che lo aiutano a
non essere cervellolavato quotidianamente. O altro. E' gente che paga
le tasse come te e me (io no, ma ... altro dicorso), perche' non puo'
accedere all'attrezzatura senza iscriversi ad un corso di laurea?
Iscriversi per avere il badge d'accesso e pagare una tantum di
consumabili e area stoccaggio materiali propri, ok; ma perche' deve
fare un corso di laurea?
Io poi sono un po' estremo a dire la verità; nel senso che mi
piacerebbe avere a disposizione anche il poligono militare per far
detonare i miei esplosivi senza fare buche 6x6m nei campi dei
contadini o spaventare la popolazione del paesetto vicino... comprendo
che la faccenda s'ingrossa e non stresso nessuno per questo... pero'
cazzo, non dico il poligono, ma almeno i laboratori chimici,
elettronici, meccanici, delle università. E', ancora una volta, un
metodo di controllo distribuito delle attività di ricerca... e' un
modo per incontrare persone con vita differente ma uguali passioni...
passare il tempo in modo sano... talvolta avere come sparring partner
uno che non ha la stessa forma mentis di chi ha seguito ordinatamente
un corso di laurea prefabbricato e' esattamente cio' che fa la
differenza e poppa fuori una innovazione... costruire esplosivi a
cavitazione per entrare nei caveau delle banch...ehm... no, questo no
che ti tanano subito subito. Ma e' tante cose.

Il risultato che hai oggi sotto gli occhi e' che hai tutti i ragazzi
in grado di elencare le specifiche tecniche di tutte le supercar
uscite nei passati 15 anni, tutti chiusi dentro scuole artigiane
(altrimenti sono fancazzisti e sia mai) ad incrementare i fondi
"catturati" dal politichetto locale di turno, ma non hanno idea di
come funzioni un motore, un chip, il lievito.
Nel frattempo il professore che ha atteso 15 anni prima di poter avere
una TAC e' chiuso dentro lo stanzino della TAC ancora imballata
(perche' manca la sala apposita nel suo dipartimento) ad
accarezzarla... pulirla con una spugnetta di fibre naturali... "il mio
tessssssssorooooo"... e il siculo che ne ha bisogno reale ed
impellente, che (da malato) si deve fare 20 ore di treno per
raggiungere il primo spedale che ne ha una in funzione.

E poi istituti e contro-istituti per ricreare artificialmente
quell'incontro tra università, industria e pubblica amministrazione,
di cui ho parlato poc'anzi. Non ti risulta un pochino contorto e
costoso?



Il 22 luglio 2013 01:43, Alessandro Gubitosi
<gubi.ale at gotanotherway.com> ha scritto:
> Ahahhaha...
> Beh, se devi studiare biologia molecolare vai in Svezia che ti prendi pure
> il dottorato gratuitamente, anzi ti pubblicano la tesi nelle librerie.
> Ovviamente uno studente ha diritto a una scrivania (o posto in laboratorio)
> con pc e connessione internet gratuita in tutta l'accademia e la presenza la
> metti con un pass NFC appeso al collo con cui puoi accedere in tutte le
> università e a tutti i laboratori anche di notte, altro che firma
> falsificata... Tanto è tutto registrato.
> Ho un mio amico svedese che per il dottorato ha dovuto *per legge* portare
> un argomento nuovo e ideato da lui, che è stato poi dibattuto coi professori
> in sede d'esame per 3 ore di fila, altro che le nostre frittelle ripassate,
> che se non porti le cose del prof. sei visto di cattivo occhio... ahahah
> Vabbè, è ovvio che è fantascienza per noi :)
> Gubi
>
>
> Il 20/07/2013 18:10, Michele Favara Pedarsi ha scritto:
>
> Ah beh... hai citato i baronismi già noti 50 anni fa... e l'Università
> Nettuno che serviva a distrarre l'amante di un senatore con 2 piccioli
> per fare Corporate Social Responsibility così si sentiva piu' buona,
> oltre che brava per via dell'ambito accademico... l'arte del pompino
> dopo un po' non basta più a titillare la propria creatività.
> Pero' in realtà dal 2010 anche in Italia qualcosina si muove. Per lo
> meno ho visto dei corsi on-line gratuiti del Sole24Ore, limitati
> ovviamente alle Arti (economia, legge, marketing, comunicazione, e bla
> bla bla). Ma bisogna dirlo per onor del vero; "esistono".
>
> Continuo ad avere i miei dubbi sulla teledidattica eh (sono gli stessi
> espressi per l'ecommerce a suo tempo: cfr. "uomo scompare favara" su
> Punto-Informatico); se intorno non hai almeno un compare con cui
> confrontarti, e un hacklab dove fare le cose e trovare attrezzatura
> minima sufficiente... ecco... col computer puoi studiare solo
> supercazzola&matematica (perchè entrambi stati della mente, come la
> cacca e la cioccolata). Il resto e' fuori portata.
>
>
>
> Il 20 luglio 2013 20:14, Alessandro Gubitosi
> <gubi.ale at gotanotherway.com> ha scritto:
>
> Altro che le nostre università coi baronismi dei docenti...
> Altro che Nettuno coi corsi random alle 4 di notte...
>
> Al MIT le lezioni sono aperte e disponibili online, gratis!
> http://ocw.mit.edu/index.htm
>
> Saranno pure lezioni di base, ma di certo è un grande smacco ai nostri
> sistemi iper-arretrati di sempre.
>
> Ciao
> Gubi
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