[ninux-roma] Progetto Terremoto

Flavio Brunetti bfxxx89 at gmail.com
Thu Oct 27 17:20:30 CEST 2016


Non è mia intenzione quella di demoralizzare tale idea, anzi la vedo come
una miglioria ai già presenti
sensori dell'istituto nazionale di geofisica; un mia idea è quello di
creare in ogni cittadina montana a rischio sismico
un ente che in tempo reale comunica continuamente con l'istituto nazionale
di geofisica permettendo con dei semplici allarmi acustici (come per
l'apertura di una diga) l'evento di terremoto ai paesi più vicini
l'epicentro
con lo scopo di abbreviare i tempi di avviso nel caso di scosse di
avvertimento di debole intensità.
Altrimenti l'impresa proposta da Paolo mi sembra alquanto ardua da
realizzare soprattutto su vasti territori.
Spero che altre persone oltre me e Paolo possano dare una buona idea a
questa iniziativa.
Saluti alla lista.

Il giorno 26 ottobre 2016 21:39, Paolo Mussano <pmusso88 at gmail.com> ha
scritto:

> Gentili utenti Ninux,
>
>
> non so se è questo il luogo più adatto per esporre quanto segue, ma vale
> la pena tentare.
>
> Come molti di voi sapranno oggi c’è stato l’ennesimo terremoto in centro
> Italia, e credo che tale evento sia un buon motivo per illustrarvi il mio
> progetto.
>
> Sono un appassionato di Arduino, e tempo fa mi venne in mente di abbinare
> l’elettronica a basso costo al fenomeno dei terremoti. Lo schema di tutto
> ciò è relativamente semplice: un arduino, un sensore di movimento, un gps
> (o un orologio RTC ben sincronizzato) e un sistema di comunicazione a
> distanza (o un ponte radio o un modulo gsm comunica via sms e/o internet).
> Ciò moltiplicato per una serie di tali dispositivi, che distribuiti sul
> territorio che si intende monitorare inviano le rilevazioni ad un sistema
> centralizzato. Conoscendo a priori la posizione esatta di quei moduli, se
> almeno 3 dovessero rilevare nello stesso arco temporale una scossa, si può
> supporre che è avvenuto un terremoto, e dall’intensità del segnale ricevuto
> da arduino anche la magnitudo di tale scossa. Tramite una triangolazione
> basata sulla differenza di ricezione della scossa dei dispositivi possiamo
> stabilire con buona precisione anche l’epicentro della scossa.
>
> Il perché di una tale impresa, che pur essendo economica su piccola scala,
> non lo è affatto per vasti territori, scaturisce dal fatto che si potrebbe
> rendere open source ed accessibile a tutti il fenomeno geologico in
> questione. Inoltre, ed è questo l’aspetto che più interesserebbe a me
> personalmente, ci potremmo sincerare completamente che l’eventuale scossa
> abbia origini assolutamente naturali, e non sia frutto invece di intervento
> umano, ad esempio a causa di estrazione di gas o minerali sotterranei, come
> si sospetta che avvenga negli Stati Uniti (il tasso di incremento annuale
> dei terremoti rispetto ai decenni precedenti sembra essere dovuto alla
> pratica del fracking).
>
> Insomma, la mia è una chiamata all’azione, o almeno un’idea per un nuovo
> progetto con il nostro amico Arduino. Fatemi sapere se qualcuno avesse
> piacere di imbarcarsi in tale impresa.
>
>
> Saluti,
>
> Paolo.
>
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>
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