[Ninux-Calabria] Ninux.org, isola Cosenza

Stefano De Carlo stefanauss a gmail.com
Sab 10 Set 2016 19:47:45 CEST


Ciao ragazzi,

volevo dire anche io alcune cose, cercando di evitare di mischiare per quanto possibile il contingente (una rete che va male, fixiamo) con decisioni e meccanismi che impattano a lungo termine e alla base (e quindi non andrebbero presi d'impulso).

Innanzitutto non va dimenticato che se adesso possiamo parlare di "forzature", quando qualche tempo fa era eresia persino per chi adesso le propone, è perché è stato fatto tutto il possibile per andare in contro alle esigenze di tutti gli attuali nodi e di coinvolgerli. Quindi questo è secondo me un punto di riferimento per il futuro della community: estremi rimedi SOLO quando è stato provato tutto il resto. Questo vale anche in questo preciso momento.

Ma l'idea di forzare un dialogo bloccando, è degradante, è un sintomo esatto che le cose non vanno e non possono procedere in questa direzione.

È successo in maniera troppo cristallina che si è passati dal privilegiare la possibilità di accesso, quando le cose funzionavano (anche solo appena a sufficienza), al parlare solo di criteri di efficienza e di "le cose vanno fatte funzionare". Va bene cambiare idea, ma questa oscillazione repentina e, diciamolo, opportunistica, non è l'ambiente adatto in cui prendere decisioni delicate.

Oltretutto ancora persiste la beffa di un sacco di energie sprecate anche di recente a respingere accuse di tecnocrazia e di non "fare una rete per le persone", e ora di leggere che le decisioni andrebbero prese sulla base di aridi criteri tecnici.

Ma va bene, anzi è perfetto, se finalmente siamo tutti consapevoli delle nostre contraddizioni.

È vero, le plenarie non scalano. Coordinarsi col supernodo di riferimento? Ottimo. Ma è quello che stiamo cercando già di fare, niente di nuovo sotto il sole.

Finora gli inviti alla collaborazione che abbiamo distribuito sono stati generali, e minimo sforzo/minimo impatto. Ora siamo nelle condizioni di sapere esattamente cosa fare, di coinvolgere nodi specifici con azioni specifiche per il bene collettivo. Per quanto mi riguarda, nel caso di newspig, un rifiuto a collaborare in questa fase equivarrebbe a "non partecipare o partecipare male".

Perché? Perché per migliorare NewSpig serve l'apporto di tutti, ogni singola operazione non produrrà risultati eclatanti e immediati, e TUTTI i nodi possono fare il discorso "non me ne viene niente (nell'immediato), che facciano gli altri" e quindi "perché sbattermi solo io, quando gli altri non fanno nulla?". Non ho problemi con chi farà questo ragionamento, è legittimo, ma semplicemente non c'è spazio per nodi che ragionano così in Ninux, non è la realtà adatta a loro e che stavamo cercando di costruire. In questo caso, e *solo* in questo, giustifico una ACL.

Chi continuerà a ragionare e (non) agire in questo modo dovrà lasciare la rete o trovare un altro supernodo che accetta comportamenti e ragionamenti simili. E, spero davvero, che non troverà terreno fertile nella NinuCS dell'immediato futuro.

Di sicuro questi "supernodi tolleranti" non saranno quelli finanziati da Hacklab, e mi ha rincuorato sapere che anche altri proprietari di supernodo la pensano così: oltre a non crearne di ulteriori in futuro, nei prossimi interventi e nelle prossime antenne ragionavamo sull'opportunità di codificare i comportamenti accettabili, le regole del gioco comunitarie, in un PicoPeering comprensivo delle clausole locali, finora mai sfruttate. Non c'è ancora niente di definito e speriamo che la redazione di questo PPA + clausole sia un processo collaborativo, ma alla fine il punto 5 del PPA è ad appannaggio del supernodo. Non espando su questo punto perché la conversazione è stata lunga e ci sarà tempo e modo di elaborare meglio.

Io dagli ultimi 2 anni di community ho preso alcuni punti fermi e che voglio tenere presente per la NinuCS del futuro:

* Le persone sono libere di utilizzare la rete per qualsiasi scopo senza ingerenze altrui: il solo minimo comune denominatore su cui ha senso giudicare la positività dell'apporto alla community è la partecipazione.
* I nodi foglia sono tossici, sono non-partecipazione, sono partecipazione in potenza che non si concretizza mai. Consentire, se non addirittura stimolare, la nascita di nodi foglia è stato l'errore più madornale commesso, e ne stiamo pagando il prezzo.
* Nel difficile bilancio tra dare una mano a entrare e generare nodi "ignoranti" e inconsapevoli, abbiamo troppo spesso sconfinato verso la seconda.
* Non è accettabile l'assenza totale di interazioni o persino di reperibilità di un nodo. È l'antitesi del fare comunità, prima ancora di qualsiasi azione concreta. È un campanello di allarme che dovevamo ascoltare.

Stefanauss.

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