[ninux-Firenze] [Ninux-Wireless] Per favore, non chiamateli nativi digitali

Leandro Noferini lnoferin at cybervalley.org
Thu Nov 21 06:51:58 CET 2013


Andrea Grillini <andrea.grillini at gmail.com> writes:

> Non credo che le considerazioni di Paolo Attivissimo rientrino nella
> letteratura che hai menzionato. Sta di fatto che per innescare l'impulso
> ad andare oltre l'uso di una certa tecnologia cioè a cercare di
> dominare il "come funziona" sono necessari da una parte una qualche
> forma di ostacolo di accesso all'oggetto tecnologico stesso - quando è
> troppo caro e/o troppo poco diffuso -

Io di questa cosa non ne sono per niente convinto: un ostacolo è sempre
e solo un ostacolo e serve solo per impedire ad un tot di persone di
accedere all'oggetto. Chi ha interesse a capirne il funzionamento lo può
capire solo meglio se può accederci liberamente.

Questa cosa è una leggenda hacker che ho sempre contestato: se una cosa
è difficile è solo difficile.

> dall'altra la capacità di elaborare sogni ad occhi aperti connessi
> all'uso dell'oggetto - se una funzionalità diventa scontata, la
> meraviglia è facilmente preclusa

Una cosa come internet _deve_ diventare un strumento e lo diventerà
sempre più. Lo stupore deve rimanere limitato ai tecnici della
realizzazione pratica della cosa ma il restante 100% della popolazione
la deve semplicemente usare. Concordo con la considerazione che per
usarla bene la si deve capire ma questo livello di comprensione si deve
limitare ad un livello superficiale.

> come lo è quella per esempio che so di contemplare il proprio corpo
> mentre lo si controlla per alzarsi e andare a prendersi un bicchiere
> di acqua: tutto troppo scontato! :-(

E per fortuna! Doversi occupare molto del funzionamento del proprio
corpo normalmente è indice di scarsa salute.

:-)

> È avvenuto esattamente questo con il radiantismo decenni prima
> dell'informatica di massa e di Internet.  Negli anni '20, '30, '40 non
> esisteva un mercato di oggetti pronti all'uso per comunicare tramite
> campi elettromagnetici e le frequenze si popolavano necessariamente di
> invasati che sognando e cercando di capire s'erano conquistati un
> memorabile ascolto o un miracoloso QSO con mezzi propri,
> autocostruendo o modificando.

Però erano una quantità miserrima rispetto agli utilizzatori attuali di
radio: e non sto parlando di radioamatori ma di persone che ascoltano le
radio fm.

> Oggi invece i radiomatori sono più persone che, licenziate con

[...]

> pulsanti...

[...]

-- 
leandro
Paul Simonon chiese a Mick Jones perché non avesse partecipato ad una
rissa durante un concerto. "Qualcuno doveva rimanere intonato" fu la
risposta.
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