[ninux-roma] Progetto Terremoto

Daniela Ruggeri ruggeridany at yahoo.it
Sun Nov 6 08:47:23 CET 2016


Ragazzi
L'idea è buona perché non ci organizziamo per vederci un giovedi' al fusolab e parlarne un attimo?Io qualche piccola competenza in Arduino ce l'ho
Ciao :-)Daniela Key GPG ID: AA2DA887 --Siamo tutti nella melma, ma alcuni di noi guardano le stelle  Oscar Wilde 

    Il Giovedì 3 Novembre 2016 10:55, Flavio Brunetti <bfxxx89 at gmail.com> ha scritto:
 

 Ritornando alla mia idea forse si può far in modo  che ogni comune o frazione a rischio sismico installi almeno un sensore che attiva la sirena in modo da avvertire chiunque.Così facendo si limita il numero di sensori rendendo il progetto più realizzabile.
Il giorno 2 novembre 2016 21:28, digitalbyte <info at digitalbyte.it> ha scritto:

Sarebbe interessante arduino + accelerometro oppure raspberry + accelerometro e possibilmente con uscita per eventuale cicalino.

il telefonino è sempre in mano viene mosso continuamente.


Il 02/11/2016 18:43, Claudio Pisa ha scritto:

Ciao.
L'idea mi ricorda un po' questa:
http://local.earthquakenetwork .it/?lang=it
che pero' e' poco "open".

Clauz


On 10/27/2016 05:20 PM, Flavio Brunetti wrote:

Non è mia intenzione quella di demoralizzare tale idea, anzi la vedo
come una miglioria ai già presenti
sensori dell'istituto nazionale di geofisica; un mia idea è quello di
creare in ogni cittadina montana a rischio sismico
un ente che in tempo reale comunica continuamente con l'istituto
nazionale di geofisica permettendo con dei semplici allarmi acustici
(come per l'apertura di una diga) l'evento di terremoto ai paesi più
vicini l'epicentro
con lo scopo di abbreviare i tempi di avviso nel caso di scosse di
avvertimento di debole intensità.
Altrimenti l'impresa proposta da Paolo mi sembra alquanto ardua da
realizzare soprattutto su vasti territori.
Spero che altre persone oltre me e Paolo possano dare una buona idea a
questa iniziativa.
Saluti alla lista.

Il giorno 26 ottobre 2016 21:39, Paolo Mussano <pmusso88 at gmail.com
<mailto:pmusso88 at gmail.com>> ha scritto:

     Gentili utenti Ninux,


     non so se è questo il luogo più adatto per esporre quanto segue, ma
     vale la pena tentare.

     Come molti di voi sapranno oggi c’è stato l’ennesimo terremoto in
     centro Italia, e credo che tale evento sia un buon motivo per
     illustrarvi il mio progetto.

     Sono un appassionato di Arduino, e tempo fa mi venne in mente di
     abbinare l’elettronica a basso costo al fenomeno dei terremoti. Lo
     schema di tutto ciò è relativamente semplice: un arduino, un sensore
     di movimento, un gps (o un orologio RTC ben sincronizzato) e un
     sistema di comunicazione a distanza (o un ponte radio o un modulo
     gsm comunica via sms e/o internet). Ciò moltiplicato per una serie
     di tali dispositivi, che distribuiti sul territorio che si intende
     monitorare inviano le rilevazioni ad un sistema centralizzato.
     Conoscendo a priori la posizione esatta di quei moduli, se almeno 3
     dovessero rilevare nello stesso arco temporale una scossa, si può
     supporre che è avvenuto un terremoto, e dall’intensità del segnale
     ricevuto da arduino anche la magnitudo di tale scossa. Tramite una
     triangolazione basata sulla differenza di ricezione della scossa dei
     dispositivi possiamo stabilire con buona precisione anche
     l’epicentro della scossa.

     Il perché di una tale impresa, che pur essendo economica su piccola
     scala, non lo è affatto per vasti territori, scaturisce dal fatto
     che si potrebbe rendere open source ed accessibile a tutti il
     fenomeno geologico in questione. Inoltre, ed è questo l’aspetto che
     più interesserebbe a me personalmente, ci potremmo sincerare
     completamente che l’eventuale scossa abbia origini assolutamente
     naturali, e non sia frutto invece di intervento umano, ad esempio a
     causa di estrazione di gas o minerali sotterranei, come si sospetta
     che avvenga negli Stati Uniti (il tasso di incremento annuale dei
     terremoti rispetto ai decenni precedenti sembra essere dovuto alla
     pratica del fracking).

     Insomma, la mia è una chiamata all’azione, o almeno un’idea per un
     nuovo progetto con il nostro amico Arduino. Fatemi sapere se
     qualcuno avesse piacere di imbarcarsi in tale impresa.


     Saluti,

     Paolo.


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