[Ninux-Wireless] Wi-Fi gratis a Pordenone

Pierluigi Checchi p.checchi a ieee.org
Lun 17 Gen 2011 12:57:26 CET


Sono in linea di massima daccordo con Davide sull'autenticazione,
tanto è vero che sulle mie reti (AP in giro ed a casa), rigorosamente,
ho attivo il controllo d'accesso.  Questo perchè io stesso sono a mia
volta autenticato e se il mio vicino (o chi per lui) se ne va in giro
a rubare account ebay o a visitare siti di escort, o a gironzolare su
youporn (che ti geolocalizza e ti sniffa sulla history), magari non mi
fa piacere, visto mai che io sia in qualche modo intercettato dalle
autorità o mira di qualche curioso. E' come se, insomma, prestassi la
mia macchina a qualcuno e non sapessi cosa ci fa e dove va: la targa è
la mia.

Diverso è il discorso del mezzo pubblico. Può salire chiunque e non
deve autenticarsi per farlo. E' insensato che l'autista dell'autobus o
della metro possa venire accusato di fermarsi dalle prostitute o di
fare rapine in banca (o quantomeno se accade, è pure accaduto, va sul
giornale). Ci devono essere altri mezzi di indagine che aiutino a
stabilire le responsabilità e a lasciare il conducente sicuramente non
colpevole. Ma questo è ovvio.

Quello che dico è che non è con l'autenticazione che possiamo ottenere
la sicurezza di un accesso condiviso, pubblico, destinato al pubblico.
Prima di entrare in banca non mi chiedono il documento e nessuno
prende in considerazione che io possa entrare con un coltellino o con
una siringa per fare una rapina.

Il mio punto di vista è che quando ero a Vienna, loggandomi
tranquillamente senza password, il mio fornitore d'accesso (Vienna
airport)  sapeva dove ero triangolando le celle, conosceva il mio mac
address del portatile, il nome del mio iPad ("Pierluigi Checchi's
iPAD" no?) , mi poteva vedere con la telecamera ed, insomma, se avessi
deciso di fare un attentato di lì a poco o se facevo truffe su ebay,
sicuramente sapeva dove andare a parare, mostrando anche la mia foto
sul giornale, dalle telecamere interne. Sapeva anche gli ip che avevo
contattato e che ero italiano, di Roma. E tutto questo senza entrare
nel payload dei miei pacchetti. Chiaroo? Meglio autenticarsi allora?




2011/1/17 Davide Guerri <davide.guerri a gmail.com>:
> Ciao Zio,
> l'articolo è interessante.
>
> Il principio d'induzione sulla non-necessità di autenticazione è da incorniciare.
> Ma c'è una "divisione per 0" dove si assume che non si introduca nessuna differenza quando ci si connette alla rete del vicino :)
>
> Scherzi a parte, il punto più interessante mi pare il primo.
> Sarebbe assolutamente corretto se tutti i servizi Internet che, se abusati, potrebbero arrecare danno avessero un'autenticazione "forte" come quella richiesta oggi per accedere alle reti (wi-fi e non) italiane. Questo però non è vero.
> Utilizzando lo stesso parallelo, nella vita reale è vietato girare senza un documento d'identità.
> E' vero che non devi girare con la carta d'identità sulla fronte ma se commetti un reato (o se ti ferma la polizia) devi esibirla. Andare su Internet senza identificazione, sarebbe come girare senza documenti perché non li hai proprio mai avuti!
>
>
> D.
>
>
>
> Il giorno 17/gen/2011, alle ore 11.59, ZioPRoTo (Saverio Proto) ha scritto:
>
>>> Personalmente non sono contrario alle "registrazioni" per tutte le cose (tangibili e non) che richiedono un uso consapevole e
>>> rispettoso degli altri.
>>
>> hai letto questo ?
>> http://blog.ninux.org/2010/12/05/perche-bisogna-autenticarsi-prima-di-entrare-in-rete/
>>
>> ciao benvenuto in lista :)
>>
>> Saverio
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