[Ninux-Wireless] NOInet
Michele Favara Pedarsi
mfp a meganetwork.org
Sab 2 Lug 2011 16:46:44 CEST
Il 02 luglio 2011 19:26, <clauz a ninux.org> ha scritto:
> On 07/01/2011 04:16 PM, Marco Polverari wrote:
>> Il 01 luglio 2011 12:48, Clauz <clauz a ninux.org> ha scritto:
>>> I due approcci sono evidentemente diversi, ma anche perche' gli
>>> obiettivi (community network vs gruppo di acquisto solidale di banda),
>>
>> l'acquisto della banda è un aspetto secondario anche in NOInet, è
>> semplicemente strategico per avvicinare il maggior numero di persone
>> comprese quelle che "non ci vedono" (come dicevo nel post precedente)
>> anche per NOInet l'obiettivo principale è la creazione di una
>> community network.
>
> Premesso che non volevo essere offensivo, quella che si intende in tutto
> il mondo per community network e' una rete in cui gestione e proprieta'
> dei nodi e' decentralizzata, di solito regolata da accordi quali il
> picopeer [0] o il free networks agreement [1] o il Comuns Sensefils [2]
> in cui si esplicita sempre che non c'e' un unico proprietario della
> rete, che chiunque puo' accendere un'antenna e collegarsi (a.k.a. rete
> aperta) e che non ci sono garanzie sul servizio.
>
> Nel momento in cui la proprieta' della rete e degli apparati diventa di
> una cooperativa (e quindi di un'unica entita' giuridica), in cui la
> gestione tecnica e' centralizzata, in cui c'e' una quota di ingresso per
> iscriversi alla cooperativa, in cui c'e' una quota mensile (e quindi la
> gente si aspettera' un servizio garantito) il progetto puo' essere
> valido e nobile e puo' creare una "comunita' intorno alla rete" ma
> secondo me non puoi parlare di community network come la si intende
> comunemente.
Molto chiaro e sintetico, grazie. Pero', confrontando NOInet con la
definizione che hai dato:
- proprieta': non mi sembra che la proprieta' degli apparati sia della
cooperativa; per lo meno sul sito web indicano che gli apparati siano
dell'utente "la prima rete mesh di proprieta' degli utenti"... e' una
espressione un po' infelice agli occhi di chi non ha chiara l'assenza
di infrastruttura nelle reti mesh, ma per disambiguare bisognerebbe
vedere il contratto proposto al socio (chiedete di portarlo ad un
eventuale incontro). Anche perche' come dimostrato dalle Playstation,
dagli iPhone, e dalle Ferrari (solo per citarne tre), esserne il
proprietario non sempre permette di aprire, modificare, etc, l'oggetto
di cui si e' proprietari. Questione aberrante di vecchia data: io sono
il porprietario del mio corpo ma secondo alcune dottrine adamitiche
paranoidi non posso terminarlo (o anche solo farmi un tatuaggio o un
piercing; o portare i capelli lunghi; o cortissimi; l'unica cosa
concreta a sostegno di questa visione delle cose e' che spesso e'
impossibile distinguere un suicidio da un omicidio mascherato da
suicidio... ma qui parliamo di oggetti terzi rispetto al corpo di un
individuo). A quanto ho capito l'utente versa una quota sociale
ottenendo la proprieta' di un bene (ie: l'apparato) e tutto il
supporto necessario (su base mutualistica) a farne un uso ottimale.
- gestione: anche in Ninux qualcuno deve prendersi quantomeno la briga
di mantenere le chiavi nel tempo (ie: distribuirle e cambiarle in base
alle policy comunitarie); e con quelle mantenere gli impegni chiesti
dalle RIR per avere degli IP, il server web, etc. Intendiamoci: io son
con voi, non voglio sovrastrutture amministative; ma io sono un
credente (la conoscenza rende indipendenti e la condivisione della
conoscenza rende liberi) e un tecnico... non le voglio perche' non ne
ho bisogno; la Sora Rosa invece si, ha bisogno di altri, e non solo
per salire sul tetto, ma anche nel parlare con un cazzo di operatore
di call center di merda. Ma questa fiducia non mi tutela
dall'eventualita' che tra 5 anni, stanchi dell'hobby o presi dalla
famiglia o in difficolta' economiche, molliate tutto ad un operatore
tradizionale facendovi pagare un tot a cranio con pagamento su Dubai.
Speculazioni nel tempo: anche i preti stanno tutta la vita a campare
di beneficienza in mezzo ai disperati e senza proprieta' privata, ma a
fine carriera prendono 7k al mese di pensione. Quindi... tutto
sommato... se voglio partecipare non me ne preoccupo troppo; non l'ho
fatto perche' non ho mai avuto una casa a vista con un altro nodo.
Cosi' come non ho comprato una chiavetta hsdpa nel 2007... vista
l'esistenza dello shannon bond su una quantita' limitta di
frequenze... e anfatti dopo 4 anni i piani tariffari son cambiati, i
costi anche, etc. I fighetti 2.0 invece... e ora ci tocca andare di
backtracking.
Probabilmente dovremmo distinguere il piano umanistico (i pattern
della fiducia), da quello legale (i pattern della merda di scimmia),
da quello tecnologico (i pattern della logica).
Sul primo e' chiaro che l'assenza di socializzazione tra i due gruppi
di lavoro non consente "prestiti d'onore"; come ad esempio la garanzia
a parole che non c'e' nessuna attivita' lucrativa; ci si puo' lavorare
sopra "partecipandosi", per ora il foglio cassa pubblico dovrebbe
essere sufficiente.
Sul secondo e' chiaro che ci si trovi d'accordo quando si parla delle
S.p.a. che chiedono ai comuni 700 euro ad apparato, per montare reti
centralizzate, proseguendo la tradizione nazista delle telco degli
ultimi 100 anni; ma in disaccordo sugli strumenti amministrativi
impiegati (o l'assenza di).
Sul terzo invece c'e' affinita' pressoche' totale (forse l'unica
eccezione e' l'ident crittografica per l'uscita dal recinto locale; ma
come tutte le questioni tecniche puo' essere risolta tecnicamente;
certo... la faccenda si complica rispetto ad un picopeering).
ciao
mfp
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