[Ninux-Wireless] [OT] Anche Obama punta sulle reti indipendenti!

Lorenzo ribaldi.lorenzo a gmail.com
Lun 13 Giu 2011 20:13:57 CEST


Pare che anche qualcun'altro si sia reso conto della potenza di una rete
indipendente; nell'idea di Obama ci vedo tanto le nostre reti, ma scommetto
che staranno ben attenti a portare queste "tecnologie" tra la gente...
Muahaha ma c'è che ci ha già pensato prima! XD
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Obama ora punta sul web fantasma. Per i dissidenti

La nuova arma di Obama è internet. Lo rivela senza possibili equivoci il New
York Times, illustrando l' 'operazione internet invisibile' avviata dalla
Casa Bianca: dispositivi mobili e informatici capaci di aggirare i server e
impermeabili alle censure preventive dei regimi autoritari, un progetto nel
quale l'amministrazione ha già investito 50 milioni di dollari.

New York, 13-06-2011

La nuova arma di Obama è internet. Lo rivela senza possibili equivoci il
<http://www.nytimes.com/2011/06/12/world/12internet.html?pagewanted=1&_r=1>*
New
York Times*,<http://www.nytimes.com/2011/06/12/world/12internet.html?pagewanted=1&_r=1>illustrando
l' 'operazione internet invisibile' avviata dalla Casa Bianca:
dispositivi mobili e informatici capaci di aggirare i server e impermeabili
alle censure preventive dei regimi autoritari, un progetto nel quale
l'amministrazione ha già investito 50 milioni di dollari.

Un impegno che il segretario di Stato Hillary Clinton spiega così: "Sono
sempre più
numerosi coloro che nel mondo arabo utilizzano la rete e le tecnologie per
fare sentire la loro voce di protesta. E' un'opportunità storica, un
cambiamento positivo che gli Stati Uniti devono incoraggiare - ha detto la
clinton -  Per questo vogliamo fare il possibile per aiutarli a comunicare
tra loro e con il mondo intero".

Là dove una volta arrivava *Voice of America, *la  'radio della libertà',
ora la Casa Bianca cerca di portare il web aggirando i server delle telecom
di stato, quelli che i regimi illiberali possono controllare e aprire
o chiudere a seconda delle convenienze.

Il Dipartimento di Stato, scrive il *NYT* citando fonti dell'amministrazione
coinvolte nel progetto, sta finanziando la creazione di reti wireless
fantasma, che consentirebbero agli attivisti di comunicare al di fuori della
portata dei governi di paesi come l'Iran, la Siria e la Libia. L'idea è nata
dalla collaborazione fra Dipartimento di Stato e Pentagono, che in
Afghanistan hanno cercato in questo modo di aggirare gli attentati talebani
a torri che ospitano le antenne della rete tradizionale dei cellulari. Poi è
stato il tentativo disperato di Hosni Mubarak di frenare la rivoluzione di
piazza Tahrir con un blackout della rete, di Facebook e Twitter, a
confermare quello che Hillary Clinton sapeva già da un pezzo: è il web
l'unità di misura della salute di una democrazia e della diffusione delle
libertà civili nel mondo.

E allora ecco l'idea di mettere insieme una task force di
hacker, programmatori, esperti di sicurezza on line, al lavoro su un
progetto ambizioso e geniale, che punta ad aggirare la rete tradizionale con
una parallela, un network che attraverso tecnologia wireless criptata
colleghi terminali (pc, cellulari, tablet) nelle mani di dissidenti che i
regimi vogliono ridurre al silenzio e li metta in contatto con il mondo.

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