[Ninux-Wireless] spiegazioni

Mario marietto2008 a gmail.com
Dom 18 Maggio 2014 21:48:51 CEST


Cosa dire della RedHat,che pur accettando la licenza open source e pur
rilasciando una distribuzione di linux con tale licenza (Fedora),ne ha
creata un altra,Redhat appunto,che contiene licenze proprietarie o
comunque fornisce consulenze a pagamento su una distribuzione di Linux
che ha un kernel coperto da licenza open source il cui nome e' di
proprieta' di Linus Torvalds ? Voglio dire che questo e' un esempio di
contaminazione di un prodotto open con una logica commerciale. Su
questo piano mi immagino qualcuno che possa guadagnare soldi non
direttamente sull'infrastruttura su cui si basa la rete Ninux,ma
magari fornendo consulenze a chi necessita della conoscenza necessaria
per costruire,mantenere,modificare la rete e il software che ci gira
sopra....Non sto dando colpe a nessuno,mi sto interrogando sulla
questione,mi sto domandando se e' + efficace in un ottica di sviluppo
della rete mantenere tutto con una licenza open oppure se tale rete
possa usufruire di una contaminazione con una logica commerciale per
essere migliorata in modo veloce....

Il 18/05/14, Stefano De Carlo<stefanauss a gmail.com> ha scritto:
> Il 17/05/2014 17:10, Mario ha scritto:
>> Sul fatto dell'eticamente discutibile ci sarebbe da discutere a lungo.
>> Nel senso che come sappiamo tutti,ci sono i duri e puri che credono
>> che Linux e la filosofia open source debba essere completamente priva
>> di implicazioni economiche e chi crede che possa essere in qualche
>> modo contaminata.
>
> È vero che l'idea che non si debba (perchè "eticamente sbagliato") fare
> business su open source e software libero (e, per estensione,
> infrastrutture libere, comunitarie e pubbliche) costituisca una
> deviazione e un ovvio fraintendimento persino di chi questi due concetti
> li ha creati e ci ha dedicato la vita, senza mai esprimere un tale diktat.
>
> Tuttavia...
>
>> Quello che voglio dire e' che si parla tanto di
>> collaborazione,cooperazione,ma io non vorrei che questi termini
>> rimangano confinati sul piano meramente tecnico di cui la maggiorparte
>> di voi e' esperta,ovvero in quello tecnologico,informatico. Io ho un
>> concetto piu' largo di collaborazione,che si estende al di la' della
>> tecnologia e va ad abbracciare i bisogni delle persone,laddove pero'
>> non si profili un tentativo di questi di commercializzare troppo la
>> buona volonta' degli altri.
>
> Tu hai scritto sulla ML di Ninux-progetto, Ninux-infrastruttura pubblica
> e comunitaria.
> Ammesso anche che esistano (*se* esistono) modelli di business
> percorribili su una rete libera, comunitaria, best-effort, neutrale, non
> è compito di *questa* community aiutarti ad identificarli, tantomeno
> portarli avanti. Probabilmente, non è compito per *nessuna* community.
>
> Se la pensi così, hai frainteso cosa comporta il senso di collaborazione
> e cooperazione in community di impronta "free-as-in-freedom": si tratta
> di lavorare su un bene comune (codice, rete), rispettando principi base,
> senza "agende personali" nella consapevolezza che comunque tutto questo
> lavoro si rifletterà, fosse anche a lungo termine e nella "big picture",
> sul *proprio* benessere.
>
> In bocca al lupo per tutto!
> Stefanauss.
>
>


-- 
Mario.



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