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Leonardo Maccari mail a leonardo.ma
Mar 13 Dic 2016 09:25:17 CET


On Mon, 2016-12-12 at 22:16 +0000, Darkman wrote:
> 
> 
> Non è che ci siamo accorti dell'anomalia di punto in bianco,
> lo sapevamo già prima di partire che eravamo una anomalia.
> Parliamoci chiaro, l'associazione la fai per organizzare la sagra del melone
> o per andare in barca a vela, non certo per sopperire alle mancanze del mercato con 
> una attività imprenditoriale a tutti gli effetti, seppur no-profit.
> 
> Ora abbiamo circa 200 famiglie aderenti, non sono poche ma neanche molte,
> quindi abbiamo preferito lasciare le cose come stanno principalmente per 2 motivi:
> 
> 1) Non ci sono i margini economici per fare impresa, anche se la cosa
> sarebbe risolvibile agilmente dal momento che per noi il costo del cosiddetto
> "prodotto marginale" tende a zero. In soldoni, il grosso del lavoro è stato fatto,
> basterebbe espandersi.

Capisco, visto che siamo entrati in questa discussione, che ne dici di 
condivere il vostro modello di costo nell'altro spezzone di thread? 

> 
> 2) Non ci sono le risorse umane (e la volontà) per mandare avanti la cosa. 
> I fondatori/soci attivi si sono trasferiti in altre regioni o città 
> (lo spopolamento ormai è una triste realtà del meridione), io non sono più Italia
> e chi è rimasto ha ben altre preoccupazioni (tipo arrivare a fine mese).
> Le nuove generazioni non sembrano interessate a "smanettare", quindi il massimo 
> che possiamo fare è mantenere lo status quo.
>  

OK.

> 
> Voglio essere franco, non ci vuole un genio per capire che il saggio legislatore
> nella 383/2000 ha posto dei paletti onde evitare che le associazioni facessero
> concorrenza sleale in alcuni settori, compreso quello delle telecomunicazioni.
> Ma ovviamente le leggi vanno interpretate e contestualizzate, 
> quindi la questione è opinabile e sta cosa c'ha dato coraggio.
> 
> Noi eravamo dei poveri disgraziati col 56k e senza un soldo bucato, altri, invece,
> da quanto ho letto e visto, forti delle loro risorse finanziarie, conoscenze 
> (in termini di contatti) e copertura mediatica, sono riusciti addirittura a registrare
> l'associazione (riconosciuta!) come ISP. Chissà quanti ISP-Associazioni ci sono in Italia.
>  
> A me, nel 2008, avrebbero semplicemente riso in faccia se avessi tentato
> di fare una cosa del genere.
> 
> Se invece sei un professorone, beh, le cose cambiano.
> C'hai i pupilli che ti fanno il sito, l'amico notaio che ti fa l'atto,
> il giornalaio che scrive il pezzo sul giornale (per le stesse cose che Gallia Network 
> e Progetto Neco fanno da notte tempo), vuoi che ti manchi l'amico al ministero che ti
> aiuta a inquadrare la cosa? Questi sono gli ammanicamenti. 
> Noi siamo delle nullità a confronto :)

Capisco a cosa ti riferisci, e capisco anche che nella vostra condizione 
attuale in cui vi mancano le forze non sia il caso di fare rivoluzioni.
Penso che nel tempo le cose siano cambiate, tanto che quelli di Gallia
hanno preso proprio quella strada.  

> Ovviamente la gran parte delle persone è abbastanza ignorante
> da fermarsi alla propria tasca, quindi gratis è bello, ma solo se 
> funziona, non importa se sono solo 2Mbit. E' quello che è stato fatto
> in alcuni comuni, dove sono state stipulate delle convenzioni con 
> alcuni WISP per offrire connettività a prezzi popolari (2Mbit/256K appunto).
> La gente era felice, peccato che il servizio lo pagavano con le imposte locali
> e, fatti i dovuti conti, non era affatto conveniente.
> 
> Noi abbiamo dato 1 ora gratis a tutti e 24h/24h durante i periodi natalizi, estivi
> e pasquali (2 mesi all'anno). Risultato? La gente che pagava la quota associativa
> è venuta a lamentarsene. Alla fine abbiamo dovuto ridimensionare il tutto e in casi di evidente
> indigenza economica gestiamo la cosa ufficiosamente per non urtare la sensibilità
> dei paganti. Come fai sbagli.

OK.


> > Quindi se ho capito voi avete sempre evitato i finanziamenti pubblici
> > perche' non volete dare l'impressione di essere gente che si mette
> > in tasca soldi pubblici. 
> 
> E' quello che fanno praticamente tutti dalle mie parti, 
> come se fosse la normalità.
> Apri l'ente, aspetti il bando regionale/europeo giusto e fai carne
> di porco, nel frattempo ti prendi le mance dell'amministrazione locale
> e fai campagna elettorale per gli uni o per gli altri a seconda delle 
> convenienze.
> 

> Certo, questo rimane: i soldi li devi prendere da qualche parte, 
> > non per forza soldi pubblici. 
> 
> Ah beh, se riesci a farteli dare da Zuckerberg non sarebbe male :)

quello non li da' nemmeno alla croce rossa... :-(

Comunque quello che pensavo, piu' che farsi pagare dal pubblico in 
qualche forma diretta (che il pubblico non puo' neanche fare, 
proprio per non mettersi in concorrenza con il privato, e penso che 
quando hai detto 265K/512K sia esattamente la soglia per legge 
europea che determina un servizio di base, e quindi fuori dal 
mercato) era trovare delle attivita' collaterali che ti permettono di 
tirare su i soldi che ti servono alla fine dell'anno. Per questo
mi interessa capire quanto costa una piccola realta' come la vostra
per farmi un'idea di quanto praticabile possa essere nella
realta', fuori dal mio intuito.

ciao e grazie ancora.
leonardo.

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