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Darkman darkman a darkman.it
Lun 12 Dic 2016 23:16:06 CET


Il giorno 12 dicembre 2016 13:54, Leonardo Maccari <mail a leonardo.ma> ha
scritto:

> On Mon, 2016-12-12 at 01:00 +0000, Darkman wrote:
>
> > > se l'associazione ha come scopo quello
> > > di offrire connettivita', perche' non diventare ufficialmente un ISP?
> >
> > Io direi perché non diventare ufficialmente una cooperativa/SRL?? :D
> >
> > L'associazione non può avere come scopo quello di offrire connettività
> > tout court, bisogna contestualizzare la cosa, altrimenti tutti
> aprirebbero
> > associazioni al posto di una partita iva (c'è pure chi lo fa).
> >
> > Se lo fai perché lo Stato e gli operatori se ne sbattono delle zone
> rurali,
> > allora ok, l'associazione è la scatola giuridica meno onerosa.
> > Se lo fai perché pensi di offrire un servizio migliore degli altri in un
> contesto
> > già servito, allora secondo me sarebbe più giusto aprirsi un'azienda e
> fare l'ISP.
> >
> > La nostra è stata già una forzatura, perché eravamo col 56k e non
> potevamo attendere
> > i comodi di Telecom e neanche quelli del legislatore, a quel punto
> abbiamo dovuto scegliere
> > da che parte stare, con i rischi conseguenti.
> >
> > Secondo me un'associazione che offre connettività era e resta una
> anomalia.
>
> Beh, questa cosa e' vera per molti altri contesti, oramai l'idea che
> bisogna riappropriarsi dal basso di settori gestiti con una logica
> di mercato e' diffusa. Nel vostro caso il mercato fallisce e voi vi
> organizzate, in un altro caso in cui il mercato non fallisce puoi
> immaginare di fare qualcosa di simile per altri motivi.
>
> Nel momento in cui vi siete accorti di questa anomalia, perche'
> non vi siete tramutati in una cooperativa/impresa sociale? immagino
> sia per l'aumento di complessita' e/o di risorse necessarie?



​Non è che ci siamo accorti dell'anomalia di punto in bianco,
lo sapevamo già prima di partire che eravamo una anomalia.
Parliamoci chiaro, l'associazione la fai per organizzare la sagra del melone
o per andare in barca a vela, non certo per sopperire alle mancanze del
mercato con
una attività imprenditoriale a tutti gli effetti, seppur no-profit.​

​Ora abbiamo circa 200 famiglie aderenti, non sono poche ma neanche molte,
quindi abbiamo preferito lasciare le cose come stanno principalmente per 2
motivi:

1) Non ci sono i margini economici per fare impresa, ​anche se la cosa
sarebbe risolvibile agilmente dal momento che per noi il costo del
cosiddetto
"prodotto marginale" tende a zero. In soldoni, il grosso del lavoro è stato
fatto,
basterebbe espandersi.

2) Non ci sono le risorse umane (e la volontà) per mandare avanti la cosa.
I fondatori/soci attivi si sono trasferiti in altre regioni o città
(lo spopolamento ormai è una triste realtà del meridione), io non sono più
Italia
e chi è rimasto ha ben altre preoccupazioni (tipo arrivare a fine mese).
Le nuove generazioni non sembrano interessate a "smanettare", quindi il
massimo
che possiamo fare è mantenere lo status quo.


>
> >
> >
> > > si tratta di spendere 500€ all'anno ma a quel punto si hanno tutte
> > > le coperture dovute agli ISP di trasporto, per esempio il fatto di
> > > non essere responsabili delle azioni dei propri utenti.
> >
> > Per diventare ISP non bastano 500€ l'anno, c'è tutto il ginepraio di
> oneri burocratici
> > che devi gestire (la censura, i rapporti con gli organi inquirenti, etc)
> e poi mi pare un'altra forzatura per una associazione, anche se c'è chi lo
> ha fatto, ma ha ben altri ammanicamenti dei
> > nostri.
>
> in che senso ammanicamenti? per diventare ISP che io sappia, bisogna
> pagare, fare la burocrazia e comunicare al garante. Il resto delle
> cose le devi gestire comunque, se arriva la plizia e ti chiede i log
> glieli devi dare comunque, solo che se sei ISP non ci vai di mezzo
> personalmente.


​Voglio essere franco, non ci vuole un genio per capire che il saggio
legislatore
nella 383/2000 ha posto dei paletti onde evitare che le associazioni
facessero
concorrenza sleale in alcuni settori, compreso quello delle
telecomunicazioni.
Ma ovviamente le leggi vanno interpretate​ e contestualizzate,
quindi la questione è opinabile e sta cosa c'ha dato coraggio.

Noi eravamo dei poveri disgraziati col 56k e senza un soldo bucato, altri,
invece,
da quanto ho letto e visto, forti delle loro risorse finanziarie,
conoscenze
(in termini di contatti) e copertura mediatica, sono riusciti addirittura a
registrare
l'associazione (riconosciuta!) come ISP. Chissà quanti ISP-Associazioni ci
sono in Italia.

A me, nel 2008, avrebbero semplicemente riso in faccia se avessi tentato
di fare una cosa del genere.

​Se invece sei un professorone, beh, le cose cambiano.
C'hai i pupilli che ti fanno il sito, l'amico notaio che ti fa l'atto,
il giornalaio che scrive il pezzo sul giornale (per le stesse cose che
Gallia Network
e Progetto Neco fanno da notte tempo)​, vuoi che ti manchi l'amico al
ministero che ti
aiuta a inquadrare la cosa? Questi sono gli ammanicamenti.
Noi siamo delle nullità a confronto :)


>
> >
> > >
> > > >
> > > > 2) Dal momento in cui decidi di offrire un servizio a tutti, non
> importa a quale prezzo o per quale fine ideale, la gente lo pretenderà h24
> e meglio di quello commerciale, senza alcun rispetto
> > > per
> > > > la tua abnegazione gratuita.
> > >
> > > Questa e' la cosa che in effetti ho sentito da piu' parti. Secondo te,
> > > se questo servizio fosse gratis, cambierebbe qualcosa? la percezione
> > > della gente che paga di solito e' differente da quelli che usano
> > > un servizio gratuito. Ovviamente il problema si sposta nel trovare il
> > > modo di finanziare tutto, ma ammesso di trovarlo, pensi che cambierebbe
> > > qualcosa?
> >
> > Gratis vuole dire semplicemente che paga qualcun altro e in genere
> > si tratta di fondi pubblici.
> > In tal caso la situazione andrebbe gestita con "le pinze",
> > perché se prima la gente pagava 100 eur l'anno e anche lo scemo del
> villaggio
> > aveva una vaga idea del trade-off rispetto agli operatori commerciali,
> ora
> > che la offri gratis, ovvero pagato con soldi pubblici, oltre a pretendere
> > il servizio, la gente potrebbe pensare che fai "carne di porco" dei soldi
> > che ti piovono dall'alto se le cose non vanno, visto che è un
> "malcostume"
> > piuttosto diffuso tra le no-profit o presunte tali.
>
> Quindi secondo la tua esperienza non cambierebbe niente dal punto
> di vista della percezione dell'utente, se non che l'eventuale
> associazione sarebbe esposta a nuove critiche.
> Davvero pensi che persone che ricevono un servizio, diciamo di base
> con poca banda e quindi non competitivo con un ISP commerciale,
> ma gratis, e quindi rivolto a chi ne ha piu' bisogno, sarebbe comunuqe
> percepito come un ISP e visto con le stesse logiche?
> Chiedo sempre relativamente alla tua esperienza.


​Ovviamente la gran parte delle persone è abbastanza ignorante
da fermarsi alla propria tasca, quindi gratis è bello, ma solo se
funziona, non importa se sono solo 2Mbit. E' quello che è stato fatto
in alcuni comuni, dove sono state stipulate delle convenzioni con
alcuni WISP per offrire connettività a prezzi popolari (2Mbit/256K appunto).
La gente era felice, peccato che il servizio lo pagavano con le imposte
locali
e, fatti i dovuti conti, non era affatto conveniente.
​
Noi abbiamo dato 1 ora gratis a tutti e 24h/24h durante i periodi natalizi,
estivi
e pasquali (2 mesi all'anno). Risultato?​ La gente che pagava la quota
associativa
è venuta a lamentarsene. Alla fine abbiamo dovuto ridimensionare il tutto e
in casi di evidente
indigenza economica gestiamo la cosa ufficiosamente per non urtare la
sensibilità
dei paganti. Come fai sbagli.


> > (ed è anche il motivo per cui non abbiamo mai chiesto un centesimo di
> finanziamenti
> > pubblici, pur avendone i requisiti)
>
> Quindi se ho capito voi avete sempre evitato i finanziamenti pubblici
> perche' non volete dare l'impressione di essere gente che si mette
> in tasca soldi pubblici.


​E' quello che fanno praticamente tutti dalle mie parti,
come se fosse la normalità.
Apri l'ente, aspetti il bando regionale/europeo giusto e fai carne
di porco, nel frattempo ti prendi le mance dell'amministrazione locale
e fai campagna elettorale per gli uni o per gli altri a seconda delle
convenienze.

​

>
> >
> > Se vuoi darlo gratis, ok, ma a mio avviso bisognerebbe investire molto
> in trasparenza
> > e comunicazione, per evitare che la cosa degeneri, tuttavia ciò non
> risolverebbe il problema
> > di fondo, che è quello di offrire un servizio affidabile.
>
> Certo, questo rimane: i soldi li devi prendere da qualche parte,
> non per forza soldi pubblici.


​Ah beh, se riesci a farteli dare da Zuckerberg non sarebbe male :)
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