[Ninux-Wireless] "Senza fili, senza confini", in Piemonte il primo gestore internet creato dai cittadini

Carlo Reggiani carlo.reggiani a gmail.com
Mar 25 Nov 2014 15:56:46 CET


http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/11/24/news/senza_fili_senza_confini_nasce_in_monferrato_il_primo_gestore_internet_creato_dai_cittadini-101290765/

"Senza fili, senza confini", in Piemonte il primo gestore internet creato
dai cittadini

A Verrua Savoia, in provincia di Torino, sarà un'associazione di promozione
sociale a portare la banda larga alle famiglie grazie al lavoro dei
ricercatori del Politecnico di Torino guidati da Daniele Trinchero,
ideatore del progetto e già coordinatore di una lunga sperimentazione nel
comune. E' il primo caso di questo genere in Italia
*di GIOVANNI CEDRONE*

<http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/11/24/foto/wi-fi_a_verrua_savoia_arriva_la_banda_larga_fai_da_te_grazie_al_politecnico_di_torino-101295955/1/>












  [image: "Senza fili, senza confini", in Piemonte il primo gestore
internet creato dai cittadini]Le centraline installate dai ricercatori del
Politecnico di Torino per portare la banda larga a Verrua Savoia attraverso
tecnologie wi-fi a basso costo  UN PICCOLO paese del Monferrato, Verrua
Savoia, sta per diventare il primo comune italiano in cui internet arriverà
attraverso un particolarissimo gestore di rete: saranno infatti gli stessi
cittadini ad essere i gestori di rete del loro territorio attraverso
l’associazione di promozione sociale “Senza Fili, senza Confini”. Un
esperimento avveniristico che ha come obiettivo quello di abbattere il
digital divide e portare la banda larga attraverso tecnologie wi-fi nel
mondo rurale, laddove gli operatori tradizionali non hanno interesse ad
intervenire.

Per capire bene cosa sta accadendo in questo piccolo comune in provincia di
Torino di 1400 anime bisogna fare un passo indietro nel tempo, precisamente
al 2010, quando ha preso il via l’esperimento condotto dai laboratori iXem
(specializzati in tecnologie wireless) del Politecnico di Torino
<http://www.polito.it/>, guidati dal professore Daniele Trinchero. L’equipe
di ricercatori del professore, capace di portare il wi-fi in posti come il
Monte Rosa, l’Amazzonia e le isole Comore
<http://www.repubblica.it/solidarieta/cooperazione/2011/10/20/news/wireless_senza_confini_e_low-cost_cooperazione_italia-qatar_per_la_connettivit-23517501/>,
ha iniziato una sperimentazione nel suo comune d’origine, Verrua Savoia.
Una sperimentazione lunga e fruttuosa, visti i risultati, con tecnologie a
basso costo realizzate utilizzando comune materiale da ferramenta.
 Wi-fi, Politecnico di Torino e cittadini portano la banda larga a Verrua
Savoia
<http://www.repubblica.it/tecnologia/2014/11/24/foto/wi-fi_a_verrua_savoia_arriva_la_banda_larga_fai_da_te_grazie_al_politecnico_di_torino-101295955/1/>
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Da Torino la banda larga è stata "presa" e spedita fino a Verrua con delle
antenne wireless a basso costo sviluppate appositamente per aggirare le
colline e far arrivare un segnale potente. Nel comune, esteso su oltre
trenta chilometri quadrati, la tradizionale rete via cavo era appannaggio
di pochi fortunati e ancora oggi fuori dalla città il segnale non sempre
arriva bene. Importanti i numeri del progetto: da un nucleo di 70 famiglie
si è arrivati a servire con il nuovo sistema wi-fi circa 260 case su un
totale di 630. Si tratta di numeri importanti se si considera che nel
comune metà della popolazione è over 70. “Il fatto che io fossi originario
del comune di Verrua Savoia ci ha sicuramente agevolato, ci ha fatto
evitare una serie di diffidenze che avrebbero potuto crearsi”, spiega
Daniele Trinchero, l'ideatore del progetto che nel suo curriculum può
vantare il record di trasmissione radio a distanza
<http://www.repubblica.it/2005/j/sezioni/scienza_e_tecnologia/wifi/record-collegamento/record-collegamento.html>.


Non si è trattato però solo di un esperimento tecnico. C’è stato qualcosa
di più. Tra i ricercatori e gli abitanti si è creato un proficuo rapporto
di collaborazione che ha trasformato l’esperimento scientifico in un
progetto comunitario e condiviso: “Abbiamo sempre comunicato ogni
variazione o interruzione di servizio, il nostro obiettivo è sempre stato
quello di portare internet in un’ottica partecipativa. Si è creata una
comunità intorno alla condivisione di questo servizio”, spiega ancora
Trinchero. Tuttavia anche le cose belle e funzionanti hanno una fine. La
sperimentazione, della durata di 52 mesi (quando la media per questo tipo
di attività è di 6-12 mesi in Italia) sta per terminare e si avvia a
concludersi il 31 dicembre 2014.

Ma Trinchero e gli abitanti di Verrua Savoia hanno deciso di non disperdere
quanto costruito in questi anni. E il 28 novembre annunceranno, nello
splendido scenario della Fortezza della cittadina, una piccola
‘rivoluzione’: la nascita di un gestore di rete costituito dai cittadini
(29 i soci fondatori) tramite l’associazione di promozione sociale “Senza
Fili, senza Confini”, che proseguirà l’attività avviata da Trinchero e dal
Politecnico di Torino negli anni scorsi. L’associazione, la prima in Italia
a trasformarsi in un operatore di rete, è già iscritta al registro degli
operatori di telecomunicazione e al Consorzio Top-Ix (che riunisce gli
operatori internet piemontesi) e avrà un mandato particolare: non potrà
fare business. Il suo unico scopo sarà quello di portare internet
gratuitamente su tutto il territorio di Verrua Savoia. Ogni iscritto
verserà una quota di 50 euro annui. Con il denaro raccolto si acquisterà la
banda larga (gratuita durante la sperimentazione) da un operatore e con gli
strumenti del Politecnico di Torino e del laboratorio di Trinchero i
cittadini continueranno ad usufruire di internet a 20 megabit nelle loro
case senza altri costi aggiuntivi. La copertura è pressoché totale: 98% del
territorio e 97% delle famiglie.

Tuttavia non si tratta di una crociata contro gli operatori del settore,
che del resto non avrebbero alcuna convenienza economica a portare un
servizio con determinate prestazioni su un territorio rurale come quello di
Verrua: “Non c’è concorrenza con gli operatori perché l’associazione deve
comunque acquistare da loro una banda – spiega Trinchero - E’ chiaro che le
condizioni di acquisto sono molto più favorevoli perché l’acquisto lo fa
una comunità e non dei singoli cittadini. L’operatore è rasserenato dal
fatto che non ha costi operativi perché è l’associazione ad occuparsi di
distribuire la banda ai propri associati". Anche il Ministero dello
Sviluppo non si è messo di traverso. Naturalmente, per evitare ogni
polemica, l’attività di questo ‘particolare’ operatore sarà improntata alla
massima trasparenza: nessuna carica sociale dell’associazione potrà essere
retribuita, non potranno esserci avanzi di cassa (il denaro avanzato sarà
destinato a borse di studio) e inoltre tutta la contabilità sarà
visionabile online da chiunque.

Importante anche il ruolo del Politecnico di Torino, con il quale
l’associazione è convenzionata. Un rapporto che permetterà di devolvere
all’università denaro da tramutare in borse di studio per studenti
interessati a studiare le applicazioni wireless e per finanziare la ricerca
nell’ambito del digital divide. Il progetto, per ora confinato nel piccolo
comune del Monferrato, sarà un modello replicabile ovunque, un vero e
proprio ‘metodo di lavoro’ messo a disposizione di chiunque. E non sono
poche le realtà italiane che potrebbero guardare con grande interesse
all’iniziativa.


-- 
Carlo Reggiani
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