[Ninux-Wireless] Torino e Roma
    Massimiliano CARNEMOLLA 
    massimiliano a null.net
       
    Dom 17 Lug 2016 11:05:43 CEST
    
    
  
On 12/07/16 06:44, uby one wrote:
> Per Torino e provincia abbiamo la "concorrenza" di
> http://www.senzafilisenzaconfini.org
Se sta community, insieme alla ns, a NECO, NOINET etc. si linkassero una 
con l'altra, da tutti i punti di vista, wireless, tecnico, community, 
politico... sai che bella Rete verrebbe fuori !
In giro per L'italia ci stanno un sacco di link co antenne settoriali 
principalmente utilizzate per trasportare riprese di videosoeveglianza e 
condivisione connettivita'. Se capissero che sarebbe cosa buona aprire i 
loro link di copertura a tutti vedi un po' come la copertura nazionale 
si estenderebbe sia a livello di densita' che di lunga distanza e sempre 
meno isole wireless avrebbero il problema di non riuscire a linkarsi 
l'una con l'altra !
> Le finalità sono diverse ma si rivolge a tutti e ai comuni soprattutto
> con scarsa connettività e con buon successo e si sta allargando a
> parecchi comuni.
Questo e' il difetto di fondo : si deve venire a creare il problema, 
altrimenti la gente non si coalizza insieme per lavorare e risolvere una 
cosa.
> Proporre un progetto in "comune"? Non siamo localmente pronti (credo)
> per una proposta completa ma penso che sondare il terreno per una
> qualche sorta di sposorizzazione si possa tentare.
Presentate al comune il lavoro di ricerca di Leonardo
http://eprints.biblio.unitn.it/4428/1/COLLANA_QUADERNI__VOLUME_9__CASO_GIOVANELLA_01.09.2015.pdf
Fateglielo esaminare e poi gli dite " che vogliamo fa ? "
" Avete intenzione di fare qualcosa nell'interesse del benessere della 
collettivita' o siete solo e soltano l'ennesimo "male minore" di turno 
che si e' costretti a vota' ? "
E' il Comune che si deve muovere dal punto di vista economico, a far 
installare i nodi negli edifici, etc.
Voi dovete supervisionare il tutto (dicendogli in che modo si devono 
fare le cose) e lavorare sulla parte software.
 > La geografia e la
> crescente capacità di connessione della città non son un buon traino.
> La fibra spunta come erbaccia!
Ben venga la fibra ottica.
Il pensiero della gente e' questo, "c'ho la connessione, cazzo me ne 
frega degli altri".
Si fanno fregare i soldi co ste cazzo di connessioni dei cellulari, da 1 
a 30 GB al mese.
Siamo noi che non riusciamo a mettere su un pensiero politico da portare 
in parlamento.
Lo stato deve regolamentare le telecomunicazioni nazionali 
nell'interesse della collettivita', non per interessi economici delle 
aziende di telecomunicazioni !
- Accesso gratuito alla Rete a bassa velocita' per chi non possa 
permettersi dal punto di vista economico un contratto Internet.
- Connettivita' IPv6 nativa simmetrica con indirizzo statico
- Ogni ISP (ste merde che lavorano con le telecomunicazioni cellulari) 
dovrebbe avere un'offerta concorrenziale FLAT anche in mobile, 
altrimenti non lavori !
- Tutela dei dati e della privacy dei cittadini (se non vi adeguate 
Google e Facebook ve ne andate a fanculo dall'Italia ! )
- Neutralita' della Rete
- Costringere gli ISP a fare peering e routing nell'ottica di 
ottimizzare le distanze di traffico dati tra l'origine e la destinazione 
dei pacchetti dati
Caso Telecom : io che sono di Siracusa e voglio comunicare con un altro 
della mia citta' (o un'altra del centro Italia ) che ha anche lui 
Telecom o un altro Operatore e' assurdo che i dati devono passare per 
Milano prima di arrivare a destinazione ! (e viceversa)
Qualche settimana fa dovevo scaricare una distribuzione GNU/Linux e ho 
cercato un mirror italiano dal quale poterla scaricare :ho trovato GARR.
Sulla Rete GARR o cercato un mirror piu' vicino alla mia citta' e ho 
trovato BARI.
Successivamente effettuando un traceroute mi sono accorto che era meglio 
se mi agganciavo a quello di ROMA.
I pacchetti da Siracusa arrivano al NAP di Roma , poi entrano nella rete 
GARR e vanno a BARI e poi compiono il percorso inverso.
Non ha senso star qua a cantarsela, suonarsela tra di noi, fare Ninux 
Day e poi non riuscire a fare qualcosa tutti insieme per cambiare le cose.
    
    
       
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